KDE 4 contro GNOME
Abbiamo provato a confrontare l'ultima versione di KDE con l'ambiente desktop alternativo, nonché concorrente, GNOME. La versione da noi testata è quella utilizzata anche da Ubuntu 7.10, la 2.20.1. La prima cosa che salta all'occhio è sicuramente l'aspetto grafico. KDE 4 è decisamente messo meglio rispetto a GNOME. Possiamo dire che la scelta dei colori, delle rifiniture e dello stile è stata sicuramente azzeccata. Il tutto grazie soprattutto al look-and-feel di Oxygen, che fa davvero un bell'effetto alla vista. Sempre per quanto riguarda l'aspetto come dimenticare poi Kwin, che grazie al suo composite manager ci risparmia l'installazione di Compiz per quanto riguarda gli effettivi grafici e le varie animazioni sulle finestre. Oppure come non parlare di Plasma? Plasma col tempo offrirà sicuramente uno dei desktop più moderni e potenti sulla piazza. In più è stato praticamente riscritto da zero, senza basarsi su altri progetti esistenti. Un altro punto a favore di KDE 4, dunque.
Passiamo ora al file manager. Il nuovo "Dolphin" di KDE, a differenza di Nautilus, mette a disposizione una vasta varietà di nuove funzionalità; senza dubbio un livello superiore rispetto al concorrente. Uniche pecche una certa instabilità e gli ancora troppo frequenti crash. Si tratta solo di peccati di gioventù?
La disponibilità delle applicazioni è invece il vero punto debole di KDE 4. Visto che è stata riscritta la maggior parte del codice di base, nonché le varie librerie, programmi blasonati come Amarok, Koffice e Kmail non sono ancora disponibili per il grande salto. Il lato positivo di questa situazione c'è: la maggior parte delle applicazioni presenti nelle precedenti versioni di KDE hanno avuto la buona occasione, in concomitanza con l'inizio ed il prosieguo dei lavori di KDE 4, di aggiornare, migliorare ed aggiungere nuovi strumenti. Il team di Amarok, per esempio, sta lavorando a un mucchio di nuove funzionalità e presto vedremo esordire un programma completamente rinnovato. Lo stesso anche per varie altre applicazioni. Tuttavia gli utenti che vogliono passare a KDE 4 ma vogliono utilizzare applicazioni disponibili solo su KDE 3.x non devono preoccuparsi: basta piazzare al posto giusto sul proprio sistema tutte le librerie necessarie al funzionamento di KDE 3. In questo modo potranno tranquillamente utilizzare entrambe le versioni delle applicazioni. Insomma, retro-compatibilità garantita al 100%, o quasi. E non è poco. GNOME dal canto suo, non avendo stravolto completamente tutto il codice sorgente, è sicuramente più affidabile sotto questo punto di vista.
L'ultimo punto da analizzare è proprio quello relativo alla stabilità dei due ambienti desktop concorrenti. KDE 4 non deve essere assolutamente considerato un punto d'arrivo, ma un punto d'inizio verso nuove versioni possibilmente più stabili e mature. Le carte in regola per soppiantare GNOME ci sono tutte ma per il momento KDE 4 non ci soddisfa. Chi sperava di poter migrare al desktop manager del secolo probabilmente, per ora, si ricrederà. Quantomeno fino all'uscita di qualche nuova versione. E non dimentichiamoci delle prossime versioni di GNOME, che sicuramente non resterà a guardare. Insomma, KDE 4 ha lanciato l'ennesima sfida per un ambiente desktop GNU/Linux sempre più efficiente e soprattutto con poco da invidiare al tanto decantatato Aero di Windows Vista.