Le fiammate di Bitcoin e i suoi quattro zeri: è sostenibile?

Le previsioni finanziarie non sono una scienza esatta e se si tratta di criptovalute la complessità non fa che aumentare. Soprattutto in giornate come quelle appena trascorse, che hanno visto il valore di Bitcoin toccare un record vertiginoso e poi scendere di nuovo.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Alcune giornate sono destinate a rimanere impresse nella storia della finanza. Sì, finanza, perché Bitcoin e l'intero segmento delle criptovalute rappresenta senza dubbio alcuno una nuova asset class. Il fattore novità ha portato l'hype alle stelle, e si è innescato un meccanismo noto come "FOMO": Fear Of Missing Out. Volendo tradurre in italiano, si potrebbe chiamarla "paura di perdere il treno". Ma che cosa è accaduto?

La cronaca è presto fatta. Il 28 Novembre 2017 arriva il nuovo, ennesimo record: Bitcoin sfora al rialzo la soglia psicologica dei 10mila dollari per unità. Per dovere di cronaca risulta importante chiarire che su alcuni Exchange brasiliani come Mercado Bitcoin e Foxbit, tale valore venne raggiunto addirittura Domenica 26 Novembre, ma due giorni dopo il prezzo viene segnato come media ponderata fra i prezzi di ogni Exchange sul pianeta, dove il fattore di ponderazione è rappresentato dai volumi di scambio.

grafico 2

Il rally infatti va avanti fino alle 14.00 circa UTC, quando raggiunge il suo massimo assoluto a quota 11500 dollari, salvo poi cedere in cinque ore appena la bellezza di 2000 dollari. A testimoniare quanto il mercato delle criptovalute non sia esattamente per deboli di cuore. Come evidente dal grafico, BTC risale in 24 ore fino a ritornare sopra la soglia fatidica, salvo poi scivolarvi nuovamente al di sotto nel giro di poche ore.

Trattandosi di un numero impressionante molti media hanno voluto parlarne, e purtroppo molti articoli hanno cercato semplicemente di attirare il pubblico mettendo insieme le parole "Bitcoin" e "bolla" - un giochetto facile ma poco edificante. Negli scorsi giorni, comunque, tutti o quasi tutti abbiamo saputo che Bitcoin è arrivato a 11mila dollari, e successivamente sarebbe "crollato" a meno di 10mila. Un crollo relativo, se si guarda l'andamento dei BTC anche solo negli ultimi 12 mesi.

Vale la pena farsi una domanda: una crescita a questo ritmo è sostenibile? Vediamo un grafico di diversa risoluzione che riporti la rivalutazione della creatura di Satoshi in un lasso temporale computabile in anni. Non a caso abbiamo riportato un Box-Whiskers plot: la sua caratteristica è che i "baffi" esprimono i rispettivi massimi e minimi, mentre la "candela" - verde o rossa a seconda della situazione - esprime dove si sono concentrati la maggior parte degli scambi, quelli fra il 25% e il 75% (Terzo quartile meno Primo quartile).

grafico1

Salta immediatamente all'occhio la repentina salita avutasi nel 2017: il 1 Gennaio di questo stesso anno un Bitcoin veniva scambiato a 954 dollari soltanto. Ma non solo, anche la differenza fra il termine del baffo superiore e la sommità dell'ultima candela verde è rilevante: insomma, il picco massimo è stato raggiunto più per la febbre del momento che per altro.

È una bolla?

Ed ora la domanda fatidica: è una bolla? E se sì, dove può arrivare dopo un eventuale scoppio? Ha pari nella storia della finanza un tale apprezzamento? Gli apprezzamenti almeno paragonabili dove hanno condotto storicamente? È il tema di un articolo che stiamo per pubblicare e nel quale cercheremo di rispondere alle vostre domande. Scrivetecele nei commenti!