Lettura del pensiero, con le IA arriva al 75% di precisione

Un nuovo metodo di studio basato sulla interlligenza artificiale potrebbe aprire la strada a nuove forme di comunicazione

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Lo scorso 30 novembre, i ricercatori giapponesi hanno annunciato che per la prima volta l'Intelligenza Artificiale (IA) è stata in grado di ricostruire le immagini dell'attività cerebrale umana con una precisione superiore al 75%.

In precedenza, la ricreazione di immagini basate sull'attività cerebrale era possibile solo quando il soggetto le stava effettivamente osservando o quando veniva specificato il tipo di immagine, come volti, lettere o figure semplici. Il team di ricercatori del National Institutes for Quantum Science and Technology (QST) e di altre organizzazioni ha dimostrato la possibilità di ricostruire una vasta gamma di immagini, compresi paesaggi e figure complesse, basandosi esclusivamente sui pensieri delle persone.

Nel primo passo, il team ha registrato l'attività cerebrale dei partecipanti mentre guardavano 1.200 immagini diverse all'interno di una macchina per la risonanza magnetica funzionale (fMRI). Utilizzando circa 6,13 milioni di fattori come colore, forma e trama, l'IA ha creato "grafici dei punteggi" per riconoscere le immagini. Un programma di traduzione dei segnali neurali è stato sviluppato per correlare l'attività cerebrale con il grafico dei punteggi, generando nuovi grafici quando veniva presentata una nuova attività cerebrale.

Successivamente, ai partecipanti è stata mostrata un'immagine diversa dalle 1.200 originali, e la loro attività cerebrale è stata misurata con la fMRI da 30 minuti a un'ora dopo, mentre immaginavano il tipo di immagine visualizzata. Utilizzando le registrazioni, il traduttore del segnale neurale ha generato i grafici dei punteggi, che sono stati poi inseriti in un altro programma di intelligenza artificiale generativa per ricostruire l'immagine. Questo processo è stato ripetuto per 500 passaggi.

Il risultato è stato straordinario, con la capacità di distinguere tra le immagini originali e quelle ricostruite con una precisione del 75,6%, un notevole miglioramento rispetto ai metodi precedenti che raggiungevano solo il 50,4% di precisione.

Questa ricerca potrebbe aprire la strada a nuove forme di comunicazione che non dipendono dall'uso delle parole. Per chi volesse approfondite, i risultati della ricerca sono stati pubblicati all'interno della rivista Neural Networks.