L'uomo batte il computer a Starcraft perché mentiamo

Le macchine migliorano di continuo e minacciano posti di lavoro, ma in certe aree sono ancora molto indietro. Come in alcuni videogiochi, dove gli umani sanno gestire meglio i meccanismi che limitano le informazioni disponibili. Le Intelligenze Artificiali invece vanno in crisi con i bluff.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'intelligenza artificiale si è dimostrata capace di battere l'uomo a dama, scacchi e recentemente a Go, ma ci sono giochi in cui l'essere umano è ancora in vantaggio. Molti di questi sono videogiochi e Starcraft di Blizzard, in particolare, rappresenta una sfida molto dura per le macchine.

Come in altri videogiochi, il nodo da sciogliere sta nella capacità del computer di ragionare in funzione di ciò che vede. È lo stesso concetto su cui si basa la competizione per AI incentrata sul videogioco Doom. Nel caso di Starcraft, un gioco di strategia in tempo reale (RTS), la complicazione è data dall'effetto noto come "nebbia di guerra".

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Starcraft, Campionato Mondiale

Tale effetto fa sì che ogni giocatore possa vedere solo una parte della mappa, mentre a dama o a scacchi l'area di gioco è sempre del tutto visibile. È una differenza sostanziale, perché non è più possibile prevedere tutte le possibili varianti del gioco nel futuro.

Il giocatore umano può sfruttare questo aspetto per bluffare, per esempio facendo credere all'avversario di essere scoperto quando in realtà ci sono molte truppe pronte; oppure muovendo le unità stesse per simulare un attacco in un certo punto, quando in realtà si prepara un blitz altrove.

Starcraft è tanto complicato per le AI che Demis Hassabis, a capo del progetto Deepmind di Google, nel 2011 lo definì "il prossimo passo" per l'intelligenza artificiale. Cinque anni dopo non sono ancora pronti ad accettare la sfida, di cui Michael Morhaime (Blizzard) sarebbe entusiasta.

Per vincere l'AI dovrebbe imparare a mentire, bluffare, e a riconoscere gli inganni degli altri giocatori. È una cosa complicata ma determinante, se Eugene Kim, 22enne e migliore giocatore al mondo, ritiene che la possibilità di bluffare sia determinante in Starcraft. Ed è anche uno degli elementi che caratterizzeranno le AI forti: quando e se arriveranno, saranno in grado di manipolare facilmente gli esseri umani.  

Secondo Kim e altri è ancora lontano il momento in cui i computer potranno competere su questo tipo di giochi, ma altri la pensano diversamente. Per esempio David Curchill dell'Università dell'Alberta, che da cinque anni organizza una competizione dove le AI si sfidano proprio a Starcraft.

Churchill crede infatti che il concetto di bluff si possa trasformare in algoritmi comprensibili dal computer. "Se l'AI scopre che l'unico modo di vincere è mostrarsi forte, lo farà", spiega Churchill. "Se chiamate questo bluffare, allora l'AI è in grado di bluffare". I campioni di Starcraft sono certi che la loro superiorità sia al sicuro ma, nota Churchill, era lo stesso che dicevano i campioni di dama, scacchi e Go. E sappiamo come è andata a finire.