Memorie SSD, Toshiba conferma lo spin off e cerca soldi

Toshiba vuole effettuare lo spin off della divisione che produce i chip di memoria entro marzo. E cerca partner. Tutto per rientrare delle grandi svalutazioni attese sul fronte del nucleare.

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a cura di Manolo De Agostini

Il consiglio di amministrazione di Toshiba ha approvato il piano per lo spin off della divisione deputata alla produzione di chip di memoria e sta cercando anche partner finanziari. Le indiscrezioni circolavano da giorni.

L'azienda nipponica sta vivendo un periodo molto complesso. Dapprima lo scandalo contabile, con i bilanci truccati, e poi più recentemente l'ombra di una svalutazione di diversi miliardi, forse fino a 6 miliardi, legata a un'acquisizione nell'ambito del nucleare fatta da una sua controllata statunitense.

toshiba impianto nand

Lo spin off è solo una delle tante scelte difficili che il colosso giapponese deve affrontare per rimettere i conti in ordine. Il business dei chip di memoria - è il secondo produttore al mondo di NAND Flash dopo Samsung - è definito da Reuters come "il suo gioiello della corona", dato che è quello che produce il maggiore utile operativo.

Oltre allo spin off, Toshiba è intenzionata a vendere una quota di circa il 20 percento per circa 200 miliardi di yen. Secondo indiscrezioni l'azienda stima un valore del business dei chip di memoria tra 9 e 13 miliardi di dollari.

Tra i potenziali investitori si vocifera che vi siano fondi di private equity (tra cui Silver Lake e Permira), la Development Bank of Japan e anche il partner produttivo Western Digital (tramite SanDisk). L'obiettivo dei vertici di Toshiba è concludere il processo entro la fine dell'anno fiscale (fino marzo),

Mark Newman, analista di Sanford Bernstein a Hong Kong, ritiene che la mossa rappresenterà solo "un cerotto" valido nel breve termine. "Il business NAND è l'unico che ha un valore, in quanto rappresenta tutti i profitti nei semiconduttori, ossia il 75% dell'utile complessivo dell'azienda. Non sarei sorpreso se vendessero un altro 20% in pochi anni e poi un altro 20%".

Molti analisti sono scettici riguardo le tempistiche dell'operazione, troppo strette. Altri ritengono che Toshiba dovrà vendere altri asset e tra gli interessati potrebbe esserci Foxconn.

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