Minecraft è il gioco più sfruttato per diffondere malware

Secondo le ultime ricerche di Kaspersky, Minecraft è il titolo più sfruttato dagli hacker per diffondere malware, ransomware incluso

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a cura di Marco Doria

Minecraft
, il popolare gioco sandbox a opera di Mojang, è il titolo più sfruttato dagli hacker per la diffusione di malware
. Questo è quanto emerge da una ricerca condotta dai ricercatori di Kaspersky e condivisa sul sito dell'azienda Securelist.

Secondo quanto emerso nella ricerca, la diffusione di file dannosi tramite lo sfruttamento di giochi vede al primo posto Minecraft con il 25% dei casi, seguito da FIFA con l'11%, Roblox con il 9,5%, Far Cry con il 9,4% e Call of Duty con il 9%. Fra gli altri giochi utilizzati dagli hacker per infettare i computer delle vittime, figurano Need for Speed, Grand Theft Auto, Valorant, The Sims e GS:GO.

Minecraft "domina" la classifica anche in ambito mobile, con il 40% dei casi di diffusione di malware, seguito da GTA (15%), PUBG (10%), Roblox (10%) e FIFA (5%).

Parlando di volumi di distribuzione annuali, però, i ricercatori hanno notato un calo del 30% rispetto al 2020. Calano anche gli utenti colpiti (-36%).

Gli hacker sfruttano i giochi come esca per diffondere il malware attraverso cheat, installer, keygen o diffondendo copie fasulle dei titoli stessi. In alcuni forum, infatti, vengono diffusi ransomware e password stealer, nel caso di Minecraft è stato riscontrato l'uso di Chaos ransomware.

Non deve stupire la diffusione di questa strategia, d'altronde la fascia di pubblico potenzialmente interessata è vasta, essendo composta da decine di milioni di persone, senza contare la popolarità degli hack e dei cheat fra un segmento consistente dei giocatori. Inoltre, c'è da considerare il fattore pirateria.

Dunque, tra mod, cheat e tool distribuiti per accelerare i progressi e crack e keygen per bypassare i controlli anticopia, gli hacker hanno davvero molto margine di movimento.

Sempre secondo Kaspersky, i file dannosi più diffusi sono i downloader (88,5%), seguiti da adware (4,19%) e trojan (2,99%). In alcuni casi, poi, vengono diffusi info-stealer, miner di criptovalute e altri malware analoghi.

Dunque, come sempre, è opportuno prestare molta attenzione ai file scaricati dalla rete e, se nelle informazioni correlate viene chiesto di disattivare l'antivirus, occorre eliminare il download immediatamente, dato che non c'è limite alle funzioni dannose che un file compromesso potrebbe implementare.