Philips 220CW9
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Design, ergonomia, connettività
Il 220CW9, oltre ad attirare per le sue interessanti caratteristiche tecniche, si fa notare per le linee molto curate. Si tratta di un 22 pollici, con pannello TN 2 ms incorniciato da una bella scocca nera lucida. Come ingressi video troviamo soltanto VGA e DVI. La base è fissa e permette solo di variare l'inclinazione del monitor di alcuni gradi. A differenza di altri monitor con hub USB a 4 porte, l'hub USB integrato del 220CW9 prevede una sola porta, che permette comunque di avere una porta USB facilmente accessibile nel caso in cui il vostro PC sia privo di ingressi USB frontali ed abbia tutte le porte USB confinate nella parte posteriore del case.
Ad occhio nudo, la resa cromatica sembra perfetta. La sonda segnala una cattiva gestione delle tonalità di grigio, per cui il deltaE misurato a default è di 3.3, un risultato non pessimo, ma nemmeno dei migliori, se si considera che i monitor più fedeli restano sotto la soglia di 2. Agendo sull'opzione "Gamma" e portandola a 2.6, il deltaE diminuisce fino a 2.0, un risultato eccellente per un monitor consumer. Il contrasto è nella media dei 22", con un valore misurato di 750:1.
Il tempo di risposta a default è 5 ms. In teoria, per portarlo ai 2 ms dichiarati, basta attivare l'opzione "SmartResponse". La realtà purtroppo è molto diversa, perché questa funzione è stata mal calibrata e finisce per provocare un fastidioso reverse ghosting. Siamo spiacenti per chi ama gli FPS, ma con giochi come Quake o Unreal, il 220CW9 si dimostra piuttosto lento. Peccato, perché questo monitor sarebbe l'ideale per le partite multiplayer, visto che ha un ritardo medio di visualizzazione dell'immagine inferiore ad 1 frame. Nella navigazione internet, nell'uso di suite di produttività come Office o OpenOffice, e in tutti quei giochi meno frenetici degli FPS, il monitor non incontra alcun problema.
Per limitare al massimo le scie dietro i soggetti in rapido movimento, i costruttori giocano su dei brevi impulsi elettrici che accelerano il passaggio dei pixel da un colore all'altro. Questo accorgimento permette, ad esempio, di trasformare un pannello TN 5 ms in un TN 2 ms. Purtroppo, questi impulsi elettrici non sono sempre gestiti in maniera ottimale: in questi casi, si verifica il fenomeno noto come "reverse ghosting". In pratica, le immagini fantasma che dovevano essere eliminate risultano amplificate. Nel peggiore dei casi, il reverse ghosting può venir fuori semplicemente spostando il mouse: in questi casi, si osserva la freccia del mouse che lascia sistematicamente una scia nera dietro di sé.
Una volta regolata la gamma, è sufficiente dimezzare la luminosità per ottenere una buona resa anche nei film. Tuttavia, non sperate di ottenere la qualità video di un televisore. Senza un chip dedicato al trattamento video, lo scaling del segnale è mediocre. Quanto meno, il formicolio del 220CW9 è molto limitato, che è già molto per un monitor PC.
Colori fedeli, linee gradevoli ed un prezzo abbordabile. Peccato che Philips non abbia curato maggiormente la reattività di questo 22 pollici.
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