La rivoluzione nascosta in pochi secondi
La scena che ha fatto storia dura appena qualche secondo e si trova nell'episodio 6 di The Eternaut, precisamente al minuto 59:49. Mostra il crollo di un edificio a Buenos Aires durante una sequenza di flashback negli ultimi dieci minuti dello show. L'effetto visuale, generato interamente da algoritmi di intelligenza artificiale, è così breve che rischia di passare inosservato allo spettatore medio. Eppure, dietro queste poche immagini si nasconde una svolta epocale per l'industria cinematografica mondiale.
Ted Sarandos, co-amministratore delegato di Netflix, ha rivelato durante la chiamata sui risultati finanziari del 17 luglio che la produzione di questi effetti speciali è stata dieci volte più veloce rispetto ai metodi tradizionali. "Il costo semplicemente non sarebbe stato sostenibile per una serie con quel budget", ha spiegato Sarandos, sottolineando come questa decisione abbia rappresentato una necessità piuttosto che una semplice sperimentazione tecnologica.
Oltre il risparmio: la visione di Netflix
La posizione ufficiale della piattaforma di streaming va però oltre le mere considerazioni economiche. Sarandos ha infatti dichiarato che Netflix considera l'intelligenza artificiale come "un'opportunità incredibile per aiutare i creatori a realizzare film e serie migliori, non solo più economici". L'azienda presenta questi strumenti come "strumenti per creatori potenziati dall'IA", sottolineando che si tratta di "persone reali che fanno lavoro reale con strumenti migliori".
Questa dichiarazione si inserisce in una strategia più ampia di Netflix verso l'adozione dell'intelligenza artificiale. Lo scorso maggio, la compagnia aveva già annunciato piani per iniziare a utilizzare pubblicità generate dall'IA a partire dal 2026, dimostrando un impegno sistemico verso queste tecnologie che va ben oltre gli effetti speciali.
Il fronte della resistenza
Il mondo dei professionisti del settore audiovisivo non guarda però con favore a questi sviluppi. Sindacati come IATSE, che rappresenta i lavoratori dietro le quinte dell'industria dell'intrattenimento, stanno intensificando le loro battaglie per ottenere protezioni contrattuali contro l'uso dell'intelligenza artificiale. Tra le realtà che hanno già negoziato clausole di salvaguardia figurano team di Marvel e Disney, oltre al più recente accordo raggiunto dalla squadra di effetti speciali di Saturday Night Live.
La preoccupazione principale non riguarda tanto l'utilizzo di strumenti che incorporano elementi di IA per velocizzare i processi creativi - pratica già diffusa da tempo - quanto piuttosto il rischio che l'intelligenza artificiale venga utilizzata per evitare di retribuire artisti professionisti. Questo approccio, secondo i critici, rischia di far perdere il tocco umano fondamentale nel processo creativo e di spingere fuori dall'industria talenti consolidati.
Una trasformazione irreversibile
L'episodio di The Eternaut rappresenta quindi molto più di un semplice esperimento tecnologico. Netflix ha dimostrato di non avere intenzione di fare marcia indietro nell'adozione dell'intelligenza artificiale, nonostante le crescenti preoccupazioni di attori, sceneggiatori, artisti e creatori riguardo al futuro delle loro carriere. La brevità della sequenza AI-generata nella serie argentina suggerisce che la piattaforma fosse particolarmente interessata a poter vantare l'utilizzo di questi strumenti, anche in un contesto così limitato, per scopi principalmente promozionali.
Quello che emerge è un settore dell'intrattenimento in piena fase di transizione, dove l'equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela del lavoro creativo umano rappresenta una delle sfide più complesse dei prossimi anni. La questione non è più se l'intelligenza artificiale entrerà definitivamente nel mondo della produzione audiovisiva, ma come l'industria riuscirà a gestire questa trasformazione senza compromettere la qualità artistica e i diritti dei lavoratori del settore.