Configurazioni: poca scelta
Chi dice che gli Ultrabook si assomigliano un po' tutti non va molto lontano dalla verità. Del resto Intel, che ha inventato questo marchio, ha anche stilato linee guida decisamente restrittive: processori tassativamente Core e con un TDP massimo di 17 watt, unità di archiviazione SSD da minimo 16 GB, al limite affiancate a un disco tradizionale (che però non è ammesso da solo), touchscreen, connettori USB 3.0. Lo spessore deve essere inferiore a 18 millimetri per i prodotti con schermo da 13 pollici o più piccolo, il riavvio dallo standby deve impiegare meno di 7 secondi e l'autonomia deve essere almeno di 5 ore. Per quest'ultimo punto vi rimandiamo alla pagina dell'autonomia.
Le linee guida per gli Ultrabook
Guardando la tabella alla pagina precedente non ci stupisce quindi se i prodotti si dividono fra Core i7 e Core i5. Lo Zenbook e il Sony Vaio Pro hanno in dotazione due processori della famiglia Haswell, gli altri sfruttano i più vecchi Ivy Bridge. Le prestazioni, come vedrete più avanti, sono praticamente identiche, ma l'autonomia - a parità di batteria e dimensione dello schermo - è di gran lunga migliore. Se potete scegliere quindi puntate su Haswell: basta cercare le sigle che iniziano con il numero 4.
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Su memoria e grafica c'è poco da dire perché sono abbastanza standard: 4 GB di RAM sono il minimo sindacale, 8 GB è la media consigliabile. La grafica è sempre integrata, fatta eccezione per alcuni modelli che sono più che altro mosche bianche.
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Passando al capitolo SSD: sui modelli ultra economici di solito si trovano soluzioni con dischi fissi tradizionali affiancati da un SSD di taglio minimo. Costano poco ma non ripagano con prestazioni pareggiabili a quelle dei soli SSD. Inoltre le parti meccaniche sono più soggette a guasti dovuti a vibrazioni e sollecitazioni varie e sarebbe meglio evitarle in un computer da portare il giro tutto il giorno. Per compensare al poco spazio disponibile basta appoggiarsi ai servizi cloud.