Spionaggio, la memoria DRAM cinese nasce dalla tecnologia di Micron?

Secondo il Dipartimento di Giustizia statunitense alcune persone taiwanesi avrebbero sottratto proprietà intellettuali a Micron, permettendo all'industria hi-tech cinese di creare memoria DRAM più avanzata e funzionante.

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a cura di Manolo De Agostini

Spionaggio, una parola che spesso sentiamo nei film e che fatichiamo a collegare alla realtà, ma in verità è più diffuso di quanto si creda. L'ultima storia di spionaggio coinvolge aziende del settore hi-tech statunitense e la Cina, che in questi anni sta cercando di portare la propria tecnologia a livelli simili a quelli degli Stati Uniti.

Il Dipartimento della Giustizia statunitense ha infatti annunciato che un gran giurì federale ha incriminato un'impresa statale della Repubblica popolare cinese (RPC), una società di Taiwan e tre individui, accusandoli di "cospirazione per rubare, trasmettere e possedere segreti commerciali rubati a una società di semiconduttori statunitense a beneficio di una società controllata dal governo cinese".

La realtà statunitense vittima di spionaggio industriale non è altro che Micron Technology, mentre gli altri protagonisti sono United Microelectronics Corporation (UMC), azienda taiwanese che produce semiconduttori e Fujian Jinhua Integrated Circuit (Jinhua), azienda statale cinese. Coinvolte anche tre persone taiwanesi legate a UMC: Chen Zhengkun alias Stephen Chen, He Jianting alias J.T. Ho e Wang Yungming alias Kenny Wang.

Gli Stati Uniti hanno anche intentato una causa civile per ottenere l'ingiunzione sull'ulteriore trasferimento dei segreti commerciali sottratti e impedire a determinati imputati di esportare negli Stati Uniti tutti i prodotti fabbricati da UMC o Jinhua creati usando i segreti commerciali di Micron.

"Micron ha un valore stimato di 100 miliardi e ha una quota del 20-25% del settore delle DRAM, una tecnologia non posseduta dai cinesi fino a poco tempo fa. Come hanno dimostrato questo e altri casi recenti, lo spionaggio economico cinese contro gli Stati Uniti è in aumento - e cresce rapidamente. Sono qui per dire che la misura è colma. Con integrità e professionalità, il Dipartimento di Giustizia perseguirà aggressivamente tali attività illegali", ha dichiarato il procuratore generale Jeff Sessions.

Secondo la ricostruzione del Dipartimento di Giustizia, gli imputati sono stati coinvolti in una cospirazione per rubare i segreti commerciali di Micron. In questo modo la Cina sarebbe riuscita a creare la sua industria delle memorie DRAM. "Prima degli eventi descritti, la Cina non possedeva la tecnologia DRAM e il governo centrale e il Consiglio di Stato identificavano pubblicamente lo sviluppo della DRAM e di altre tecnologie come priorità economica nazionale".

Tutto sarebbe partito da Chen, che nel 2013 ricopriva il ruolo di general manager e presidente di una società acquisita da Micron. Chen divenne presidente della filiale di Micron a Taiwan, Micron Memory Taiwan ("MMT"), responsabile della produzione di almeno una delle DRAM di Micron. Nel luglio 2015 Chen si dimise per andare a lavorare quasi immediatamente in UMC.

Durante il suo periodo di lavoro presso UMC, Chen stipulò un accordo di cooperazione tra UMC e Fujian Jinhua per mezzo del quale, con il finanziamento di Fujian Jinhua, UMC avrebbe trasferito la tecnologia DRAM a Fujian Jinhua per la produzione in volumi. La tecnologia è stata usata congiuntamente da UMC e Fujian Jinhua, di cui poi Chen è diventato presidente, occupandosi proprio del suo impianto di produzione di memoria DRAM.

Chen iniziò inoltre a reclutare numerosi dipendenti di MMT, tra cui Ho e Wang. Prima di lasciare MMT, Ho e Wang hanno rubato e portato in UMC diversi segreti commerciali di Micron relativi alla progettazione e alla produzione della DRAM. Wang ha scaricato oltre 900 file riservati e proprietari Micron prima di lasciare MMT e li ha archiviati su hard disk esterni USB o nel cloud personale, da dove ha potuto accedere alla tecnologia mentre lavorava in UMC.

"L'atto di accusa si limita a sostenere che sono stati commessi reati e tutti gli imputati sono presunti innocenti fino a prova contraria al di là di ogni ragionevole dubbio", precisa di Dipartimento di Giustizia. Se condannati, gli imputati dovranno scontare una pena massima di 15 anni di reclusione e una multa di 5 milioni di dollari per le accuse di spionaggio economico e 10 anni di reclusione per il furto di segreti commerciali. In caso di condanna, ciascuna società dovrà affrontare il sequestro e una multa massima di oltre 20 miliardi di dollari.