Tunnelbear VPN - Recensione

TunnelBear è un servizio molto trasparente e facile da usare, con prezzi ragionevoli. Vale la pena prenderlo in considerazione? Scopriamolo.

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a cura di Marco Doria

TunnelBear VPN è un provider di virtual private network che non si distingue per il numero di funzioni, piattaforme supportate o rete di server. Eppure, la sua semplicità e una valida policy di no-log e rispetto della privacy lo rendono molto interessante, soprattutto per gli utenti che hanno poca dimestichezza con il mondo delle VPN.

La società ha sede in Canada ed è una controllata di McAfee, da cui sembra ereditare l'approccio diretto e semplificato nei confronti dell'utenza. Pochi dettagli tecnici, dunque, scelta che di certo alienerà questo servizio agli utenti più esperti ed esigenti, ma potrebbe essere invece un fattore positivo per chi ha bisogno di una VPN, magari per motivi di lavoro, ma non vuole impelagarsi in troppi tecnicismi.

Piani e prezzi e TunnelBear

L'approccio semplice e diretto di TunnelBear si rispecchia anche nella sua offerta: due soli piani, a prezzi abbastanza fissi nel corso dell'anno, fatto salvo qualche periodo di promozione, da 1 o 2 anni, più un account gratuito con un limite di 500 MB al mese, ottimo per testare il servizio prima di impegnarsi o per gli utilizzi occasionali (ad esempio guardare velocemente il saldo della carta di credito mentre siamo collegati a un access point pubblico in aeroporto, hotel o in altri luoghi che offrono il Wi-Fi gratuito).

I prezzi sono più o meno in linea con altre aziende, ma a differenza di altri operatori, TunnelBear non offre la possibilità di chiedere il rimborso, se non dopo una valutazione basata comunque sui singoli casi.

Piano Unlimited

  • 1 anno | 4,99$ al mese con fatturazione unica ogni 12 mesi
  • 2 anni | 4,17$ al mese con fatturazione unica

Piano Teams: 5,75$ al mese per utente

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Un altro aspetto insolito è che TunnelBear accetta i pagamenti solo tramite carta, niente PayPal, o altri metodi e questo potrebbe far storcere un po' il naso a chi punta molto sull'anonimato. In ogni caso, come vedremo, la politica di privacy e no-log suggeriscono che TunnelBear sia comunque degna di fiducia.

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Privacy

TunnelBear, però, si distingue dalla concorrenza almeno per un aspetto: la sua privacy policy, infatti, è estremamente completa, molto più anche di altre VPN più popolari.

Le informazioni relative ai dati raccolti abbondano, con dettagli anche minuziosi sui vari cookie utilizzati.

E la policy di no-log è altrettanto chiara, dove TunnelBear dichiara di non raccogliere gli indirizzi IP, le ricerche DNS, le informazioni su app, servizi o siti utilizzati dagli utenti, di conseguenza l'azienda non è in grado di risalire ai suoi utenti attraverso specifiche azioni su indirizzi IP precisi.

Gli unici dati raccolti sono definiti di tipo operativo e includono la versione del sistema operativo e dell'app TunnelBear, attività generale del mese e quantità di dati utilizzati. Dunque, sebbene qualche dato venga effettivamente raccolto, si tratta di elementi utili a rendere funzionale il servizio e niente di più.

Questi aspetti positivi sono stati confermati nel 2017 e nel 2018 da due audit indipendenti i cui risultati potete consultare qui.

Come potrete leggere, il rapporto evidenzia alcune vulnerabilità, ma di forma lieve e, nel tempo intercorso, l'azienda ha già provveduto a risolverle tramite interventi correttivi.

Non sempre un'azienda di VPN adotta un approccio così trasparente, di conseguenza va riconosciuto a TunnelBear questo importante pregio.

Prestazioni

Testando le velocità di TunnelBear, il nostro primo e più grande rammarico è rappresentato dall'assenza del protocollo WireGuard che, in altre recensioni, ci ha stupito per le prestazioni garantite anche su distanze abbastanza lunghe.

Passando a quanto offerto da TunnelBear, ovvero il protocollo OpenVPN,  abbiamo raggiunto i 66 Mbps collegati al server più vicino, con una linea a 75 Mbps, non male dato che abbiamo perso solo il 6% della velocità nominale (questo in Europa). Negli USA, abbiamo raggiunto circa 200 Mbps, un risultato per noi positivo, dato che il valore è rimasto tale anche in orari di picco di traffico.

Caratteristiche e funzioni

Il primo aspetto che valutiamo sono le app e la loro facilità di installazione/configurazione/utilizzo e, come dicevamo in sede di apertura di questa recensione, TunnelBear è decisamente un servizio rivolto agli utenti più casuali, così come si può notare già dall'installazione delle sue app, semplice e lineare come poche altre.

L'app per Windows ha una grande mappa al centro della finestra principale, in cui sono molto riconoscibili i server a disposizione. Le interfacce non saranno comodissime da usare, soprattutto per via della mancanza dello zoom, ma nel complesso è tutto molto intuitivo ed elementare.

Non manca il Killswitch, ribattezzato VigilantBear, che fa esattamente ciò che ci si aspetta da questo strumento, ovvero disconnettere il sistema da Internet in caso di caduta della VPN.

GhostBear, poi, camuffa le attività dell'utente agendo da Obfsproxy, ottimo per chi vuole navigare su Internet da Paesi che non vedono di buon occhio le VPN e che magari applicano una censura molto severa alla rete, come la Cina.

La pochezza delle opzioni disponibili, però, risulterà alquanto scoraggiante per i cosiddetti power user, che però non sono assolutamente il target di TunnelBear.

In ambito mobile le versioni iOS e Android si somigliano parecchio, con la mappa funziona meglio che su Windows. Su Android c'è anche la possibilità di impostare lo split tunneling (SplitBear), ovvero decidere quali app useranno la VPN e quali la connessione standard. Su iOS, invece, mancano sia lo split tunneling che il killswitch, e dovrete rinunciare anche a GhostBear.

Insomma, se cercate maggiori opzioni o app mobili più performanti, guardate decisamente altrove.

Passando allo sblocco dello streaming, qui ci sono cattive notizie: TunnelBear, allo stato attuale, non riesce a sbloccare Netflix USA e Disney Plus. Se guardare contenuti in streaming dall'estero, vi conviene dare un'occhiata alle migliori VPN per Netflix, dato che è il servizio che da maggior filo da torcere ai servizi di Virtual Private Network.

Nessun problema, invece, per l'uso dei Torrent, sebbene l'azienda parli pochissimo del P2P, per ovvie ragioni.

Infine, la pagina di supporto di TunnelBear offre diverse risposte alle domande comuni, che saranno più che sufficienti per la maggior parte delle persone, tuttavia, se avete problemi più specifici o complessi, potrete mandare un messaggio agli operatori, che di solito rispondono in modo molto competente e cortese nel giro di qualche ora. Certo, sarebbe meglio una chat live, ma meglio di niente. Il supporto via e-mail è altrettanto valido, in ogni caso.

Verdetto

TunnelBear, sotto certi punti di vista, potrebbe essere fin troppo basilare ed elementare, ma è trasparente e facilissimo da usare. Se non avete grosse esigenze, considerata anche una politica di prezzi abbastanza ragionevole, potrebbe essere un servizio da prendere in considerazione, soprattutto se non volete impazzire dietro decine e decine di impostazioni (e non vi interessa guardare Netflix all'estero).

In ogni caso, ricordate che c'è sempre la possibilità di creare un account gratuito per testare il servizio (con 500 MB al mese di traffico), prima di effettuare, eventualmente, la sottoscrizione.

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