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a cura di Dario D'Elia

Neanche Vittorio De Sica avrebbe potuto immaginare un colpo come quello inferto alla società americana CardSystem Solutions. Il cosiddetto "furto di identità" operato da ignoti sembrerebbe aver coinvolto ben 40 milioni di persone, utenti delle più importanti carte di credito, fra cui MasterCard, Visa ed American Express. Ovviamente i dati precisi sono ancora top secret, anche se Mastercard ha già diramato un comunicato che limita il danno a solamente 68.000 clienti, considerati veramente a rischio. Per ora si parla di un 90% di utenti statunitensi e il restante 10% straniero, non escludendo anche qualche italiano. Le società di credito si sono già affrettate ad avvertire i propri clienti, e nel caso a bloccare le card potenzialmente violabili.

Dopo la sottrazione di milioni di dati sensibili, non si può che riconoscere l’inefficienza del sistema di protezione. Indiscrezioni, ormai senza controllo, sembrano attribuire tutte le colpe a CardSystem Solutions, responsabile di non aver criptato adeguatamente tutti i dati del suo grande archivio clienti.

"Sappiamo perfettamente che si tratta di un episodio gravissimo perché i nostri clienti ci stanno a cuore. Vogliamo impegnarci totalmente nella soluzione del caso e non abbiamo reso pubblico alcunché per evitare di compromettere il lavoro degli inquirenti", ha detto Bill Reeves nel comunicato ufficiale dell’azienda. Pare infatti che il tutto si sia consumato lo scorso mese, e che sotto consiglio del FBI la notizia sia salita all’onore delle cronache solo adesso per agevolare le indagini investigative.

Ovviamente la polizia federale ha prontamente dichiarato di essere sulle tracce degli abili cracker, ma come avviene spesso in questi casi forse bisognerà aspettare un bel po’ di tempo per la cattura.

"Ci sono aziende che spendono miliardi in sistemi di sicurezza informatica, tuttavia trascurano l'elemento umano: possono avere porte blindate nel loro caveau, ma con una semplice visita nei loro uffici potrei rubare molto più che i loro soldi", ha dichiarato Jim Stickley esperto di sicurezza e presidente di TraceSecurity.