Nel cuore dell'Arizona, dove il fiume Colorado ha scolpito il Grand Canyon, è stato scoperto un tesoro paleontologico che rivoluziona la nostra visione dell’evoluzione. Un team dell’Università di Cambridge ha riportato alla luce fossili di oltre 500 milioni di anni fa, perfettamente conservati nelle rocce sedimentarie: la prima scoperta di questo tipo nel celebre sito geologico. Questi minuscoli organismi offrono uno sguardo unico sull’esplosione cambriana.
Un ecosistema perduto nelle profondità del tempo
I fossili provengono da un ambiente “Goldilocks”, bilanciato tra risorse e stabilità, ideale per l’innovazione evolutiva. Durante il Cambriano, il Grand Canyon si trovava vicino all’equatore ed era immerso in acque ricche di ossigeno. “Questi rari fossili ci offrono un quadro più completo di com’era la vita in quel periodo”, spiega Giovanni Mussini, dottorando a Cambridge e primo autore dello studio.
I campioni, raccolti nel 2023 lungo il Colorado, sono stati trattati con acido fluoridrico e setacciati, liberando migliaia di microfossili perfettamente conservati.
Creature con "tecnologie" alimentari rivoluzionarie
Le analisi rivelano organismi dotati di strategie sofisticate. Crostacei simili alle attuali artemie usavano arti pelosi come nastri trasportatori per convogliare il cibo e denti molari con scanalature per triturarlo. Molluschi simili a lumache possedevano catene di denti per raschiare alghe, come le chiocciole moderne.
La scoperta più sorprendente è un nuovo priapulide, verme cambriano battezzato Kraytdraco spectatus, in onore del drago krayt di Star Wars.
Un laboratorio evolutivo nell'oceano primordiale
Il priapulide del Grand Canyon aveva centinaia di denti ramificati per convogliare cibo nella sua bocca estensibile: una vera “tecnologia d’avanguardia”. Nelle immagini microscopiche si distinguono persino particelle planctoniche attorno ai crostacei fossilizzati.
L’ambiente cambriano del Grand Canyon, ricco di ossigeno e protetto dai raggi UV, offriva condizioni ideali per lo sviluppo di nuove forme di vita. Qui si sarebbe innescata una vera corsa agli armamenti evolutiva.
Lezioni economiche da organismi di 500 milioni di anni fa
In tempi di abbondanza, gli animali potevano investire in innovazioni rischiose ma fruttuose. “È lo stesso principio che guida l’economia: investi quando ci sono risorse, conserva nei periodi di scarsità”, osserva Mussini.
Questa scoperta getta nuova luce sull’esplosione cambriana, rivelando come la disponibilità ambientale abbia favorito l’emergere delle principali linee animali. A differenza di siti come Burgess Shale in Canada o Maotianshan in Cina, il Grand Canyon mostra un ecosistema di corpo molle in un ambiente ricco, offrendo una prospettiva inedita su come abbondanza e innovazione abbiano plasmato la vita sulla Terra.