Un farmaco economico e facilmente reperibile potrebbe rivoluzionare il trattamento delle infezioni respiratorie gravi, aprendo nuove prospettive non solo per i pazienti COVID-19 più critici ma anche per future pandemie. La ricerca internazionale, condotta dall'Australian National University in collaborazione con il King's College London, ha dimostrato come l'eparina inalata possa dimezzare il rischio di ventilazione meccanica e ridurre significativamente la mortalità nei casi più severi. I risultati, presentati al Congresso Internazionale della Società Europea di Pneumologia ad Amsterdam, potrebbero cambiare l'approccio terapeutico alle malattie respiratorie.
Dal sangue ai polmoni: una nuova applicazione per un vecchio farmaco
L'eparina rappresenta da decenni uno standard nella medicina ospedaliera italiana per il trattamento dei coaguli sanguigni, somministrata tradizionalmente per via iniettiva. Tuttavia, questa ricerca ha esplorato un approccio completamente diverso: l'inalazione diretta nei polmoni. Il professor Clive Page del King's College, che ha co-diretto lo studio insieme al professor van Haren dell'ANU, sottolinea le caratteristiche uniche del farmaco: "L'eparina inalata è antivirale, antinfiammatoria e anticoagulante. Non esiste altro farmaco con questa combinazione unica di proprietà".
L'analisi ha coinvolto quasi 500 pazienti ospedalizzati per COVID-19 in sei diversi paesi. I dati hanno rivelato che chi aveva ricevuto il trattamento con eparina inalata mostrava livelli di respirazione e ossigenazione significativamente migliorati rispetto alle cure standard, suggerendo un'azione diretta sui tessuti polmonari compromessi dall'infezione.
Oltre il COVID: una strategia per le future emergenze sanitarie
Le implicazioni della scoperta si estendono ben oltre la pandemia. Il professor Frank van Haren, autore principale dello studio e direttore dell'Unità di Terapia Intensiva dell'Ospedale St George di Sydney, evidenzia il potenziale universale del trattamento: "Non importa che tipo di infezione respiratoria stia affrontando il paziente, il farmaco - quando inalato - impedirà l'infezione e il danneggiamento dei polmoni".
I ricercatori stanno pianificando un nuovo trial clinico in Europa per testare l'efficacia dell'eparina inalata contro altre infezioni respiratorie comuni come l'influenza e il virus respiratorio sinciziale (RSV). Questa strategia potrebbe rivelarsi particolarmente preziosa per pazienti con sistema immunitario compromesso, come quelli oncologici, che sviluppano infezioni respiratorie durante i trattamenti.
Accessibilità globale e sviluppi futuri
Uno degli aspetti più promettenti della ricerca riguarda l'accessibilità economica del trattamento. Van Haren sottolinea come il basso costo dell'eparina la renda "molto più accessibile per chi proviene da paesi a basso reddito", un fattore cruciale considerando che le future emergenze sanitarie potrebbero colpire in modo sproporzionato le popolazioni più vulnerabili dal punto di vista socio-economico.
Il team di ricerca sta attualmente sviluppando una formulazione migliorata di eparina specificamente progettata per l'inalazione, che potrebbe ottimizzare ulteriormente l'efficacia del trattamento. La pubblicazione su eClinicalMedicine rappresenta solo il primo passo verso quella che i ricercatori definiscono "un'arma formidabile da tenere nella manica" per le sfide sanitarie future.