Le proprietà elettriche del ghiaccio comune hanno svelato segreti inaspettati che potrebbero rivoluzionare la nostra comprensione di fenomeni naturali complessi come la formazione dei fulmini. Un team internazionale di ricercatori ha dimostrato che l'acqua solidificata possiede caratteristiche elettromeccaniche straordinarie, capaci di generare corrente elettrica attraverso deformazioni meccaniche specifiche. Questa scoperta, che collega la fisica dei materiali ai grandi spettacoli atmosferici, apre prospettive tecnologiche completamente nuove.
La rivelazione scientifica che cambia tutto
Lo studio, condotto dall'ICN2 presso il campus della UAB, in collaborazione con la Xi'an Jiaotong University e la Stony Brook University di New York, ha identificato nel ghiaccio ordinario un materiale flessoelettrico. Questa proprietà significa che l'acqua ghiacciata può produrre elettricità quando viene sottoposta a deformazioni non uniformi, un fenomeno fino ad oggi mai documentato scientificamente.
La ricerca, pubblicata su Nature Physics, ha rivelato anche l'esistenza di uno strato superficiale ferroelettrico che si forma a temperature inferiori ai -113°C. Il dottor Xin Wen dell'ICN2 Oxide Nanophysics Group spiega come questa caratteristica permetta al ghiaccio di sviluppare una polarizzazione elettrica naturale, reversibile attraverso l'applicazione di campi elettrici esterni, analogamente al comportamento dei poli magnetici.
Due meccanismi per una sola sostanza
Il ghiaccio dimostra così di possedere una doppia natura elettrica: la ferroelettricità alle temperature estreme e la flessoelettricità a temperature più elevate, fino al punto di fusione. Questa versatilità pone l'acqua solidificata sullo stesso piano dei materiali elettroceramici avanzati come il diossido di titanio, attualmente impiegati in sensori e condensatori di alta tecnologia.
Le implicazioni di questa scoperta si estendono ben oltre i laboratori di ricerca. Gli scienziati hanno infatti stabilito una connessione diretta tra le proprietà flessoelettriche del ghiaccio e l'elettrificazione delle nubi durante i temporali, offrendo una spiegazione scientifica al processo di formazione dei fulmini.
Il mistero dei fulmini finalmente svelato
Per decenni, il meccanismo attraverso cui le particelle di ghiaccio si caricano elettricamente nelle nubi è rimasto un enigma scientifico. Si sapeva che i fulmini nascono dall'accumulo di potenziale elettrico dovuto agli scontri tra cristalli di ghiaccio, ma il processo di caricamento elettrico rimaneva inspiegabile, dato che il ghiaccio non è piezoelettrico e non può generare carica attraverso semplice compressione.
Il professor Gustau Catalán dell'ICREA, leader del gruppo di ricerca, ha condotto esperimenti decisive collocando blocchi di ghiaccio tra piastre metalliche e misurandone il potenziale elettrico durante la flessione. I risultati ottenuti corrispondono perfettamente alle osservazioni precedenti sulle collisioni tra particelle di ghiaccio nei temporali, confermando che la flessoelettricità rappresenta il meccanismo chiave per la generazione dell'elettricità atmosferica.
Prospettive tecnologiche rivoluzionarie
Questa rivelazione scientifica apre scenari applicativi completamente inediti. I ricercatori stanno già esplorando possibili utilizzi pratici di queste proprietà del ghiaccio per lo sviluppo di dispositivi elettronici innovativi. L'idea di impiegare il ghiaccio come materiale attivo in componenti elettronici fabbricabili direttamente in ambienti freddi rappresenta una frontiera tecnologica affascinante.
La scoperta colloca una delle sostanze più comuni sulla Terra, presente nei ghiacciai, nelle calotte polari e sulle vette montuose, tra i materiali più promettenti per future applicazioni tecnologiche. Quello che sembrava un semplice stato fisico dell'acqua si rivela invece un sistema complesso capace di comportamenti elettrici sofisticati, aprendo nuove prospettive sia per la comprensione dei fenomeni naturali che per l'innovazione tecnologica.