Con l'arrivo di iOS 26, Apple ha introdotto una funzionalità che potrebbe cambiare l'esperienza notturna di molti utenti: gli AirPods ora possono riconoscere quando ci addormentiamo e mettere automaticamente in pausa la riproduzione audio. Si tratta di un'aggiunta quasi passata inosservata durante le presentazioni ufficiali, ma che rappresenta un passo significativo verso auricolari in grado di adattarsi alle nostre esigenze fisiologiche.
La funzione si attiva attraverso un semplice interruttore presente nelle impostazioni di iOS 26, denominato "Pausa contenuti quando ti addormenti". Apple mantiene un certo riserbo sui dettagli tecnici, limitandosi a spiegare nelle pagine di supporto che il sistema consente di scegliere se interrompere automaticamente l'audio quando l'utente si addormenta. Questa discrezione lascia intuire un sofisticato sistema di rilevamento che probabilmente combina diversi sensori per determinare con precisione il momento in cui l'utente perde coscienza.
La compatibilità rimane però limitata ai modelli più recenti della gamma Apple e Beats. Funziona con gli AirPods 4, AirPods Pro 2, AirPods Pro 3 e Powerbeats Pro 2, mentre resta esclusa dai modelli precedenti e dagli AirPods Max. Questa selezione suggerisce che la tecnologia necessaria per rilevare il sonno dipenda da sensori di movimento avanzati presenti solo nelle generazioni più recenti. Nel caso degli AirPods Pro 3, dotati di sensore per il battito cardiaco, il sistema potrebbe addirittura incrociare i dati sulla frequenza cardiaca per determinare con maggiore accuratezza il momento dell'addormentamento.
L'implementazione funziona attraverso l'intero ecosistema Apple: oltre a iPhone e iPad, la funzionalità è disponibile anche su Mac e Apple TV. Su smartphone e tablet, l'opzione si trova nel menu dedicato agli AirPods all'interno delle Impostazioni, mentre su Apple TV occorre accedere al Centro di Controllo per individuare la stessa voce nel menu degli auricolari. Questa integrazione multipiattaforma dimostra l'intenzione di Apple di rendere universale un'esperienza che va oltre il semplice ascolto musicale.
Nel panorama degli auricolari wireless, questa caratteristica rimane ancora piuttosto rara. Esistono modelli specializzati come gli Ozlo Sleepbuds e i QuietOn 3.1, progettati specificamente per favorire il sonno, ma tra i prodotti mainstream la funzione brilla per assenza. Né i Pixel Buds Pro 2 di Google, né i Galaxy Buds 3 di Samsung offrono qualcosa di simile, nonostante siano anch'essi dotati di sensori avanzati. Apple, ancora una volta, introduce nel mercato di massa una tecnologia che finora apparteneva solo a dispositivi di nicchia.
L'utilità pratica di questa innovazione emerge soprattutto per chi soffre di insonnia o utilizza contenuti audio come strumento per addormentarsi. Chi ascolta podcast, audiolibri o musica rilassante prima di dormire conosce bene il problema: o si imposta un timer che potrebbe interrompere l'ascolto troppo presto, o ci si ritrova con gli auricolari che continuano a riprodurre contenuti per ore dopo essersi addormentati, consumando batteria e rendendo impossibile riprendere dall'ultimo punto ascoltato consapevolmente.
Questa evoluzione degli auricolari wireless rappresenta un cambiamento nel modo in cui concepiamo questi dispositivi. Non più semplici strumenti per ascoltare musica o rispondere alle chiamate, ma veri assistenti personali capaci di monitorare il nostro stato fisico e adattarsi di conseguenza. La direzione intrapresa da Apple con i sensori cardiaci e il rilevamento del sonno apre scenari interessanti per il futuro: auricolari che potrebbero monitorare parametri vitali durante la giornata, suggerire pause quando rilevano stress, o ottimizzare l'esperienza audio in base al nostro stato d'animo e alle nostre attività.