Apple: ci saranno più tablet che PC, denunceremo tutti

Il massimo dirigente di Apple Tim Cook ha parlato davanti a una platea d'investitori, spiegando l'impegno dell'azienda per le condizioni di lavoro in Cina, e raccontando perché iPhone e iPad produrranno ancora più ricchezza.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Ieri pomeriggio l'AD Apple Tim Cook ha parlato agli investitori e al mondo della finanza raccolto per la Goldman Sachs Technology and Internet Conference. L'erede di Steve Jobs ha toccato diversi argomenti, dalle condizioni di lavoro al valore dell'azienda, e ha voluto convincere il pubblico che Apple non imploderà per la mancanza di Steve Jobs.

Quasi obbligatorio aprire la presentazione parlando delle condizioni di lavoro negli stabilimenti cinesi, un tema che ha infiammato Rete e stampa nelle ultime settimane (Perché Apple progetta in California e produce in Cina? e Apple produce in Cina perché costa meno, ed è complice).

Tim Cook

"Apple prende le condizioni di lavoro molto, molto seriamente, e lo abbiamo fatto per molto tempo", ha affermato il dirigente ricordando che le iniziative prese dall'azienda – indagini, regole per i fornitori, l'alleanza con la Fair Labor Association - sono di grande importanza, e fanno di Apple una delle realtà IT più impegnate su questo fronte. "Nessuno nel nostro settore sta facendo più di Apple per migliorare le condizioni di lavoro. Crediamo che la trasparenza sia molto importante in quest'area", ha detto Cook.

La posizione ufficiale di Apple sull'argomento è quindi quella di lavorare sul serio per migliorare le condizioni di lavoro per chi produce iPhone, iPad e il resto, e di mantenere la massima trasparenza a riguardo. Un obiettivo dei più nobili, e speriamo che la stessa determinazione delle parole si ritroverà poi nella forza delle azioni.

Superato questo primo doveroso argomento, Cook è passato a temi più coerenti con l'ambiente e il pubblico a cui si rivolgeva, come le vendite dell'iPhone, il ruolo dell'iPad, il successo del Mac o i rapporti con la concorrenza.

"Sì, 37 milioni (iPhone venduti lo scorso trimestre) è un gran numero. È stato un trimestre decente, 17 milioni più di prima. Siamo piuttosto contenti, ma permettetemi di guardare i numeri in un altro modo", ha esordito Cook.

iPhone

"Per come la vedo io, 37 milioni di iPhone nello scorso trimestre significano il 24% del mercato smartphone. Quindi tre persone su quattro hanno comprato qualcos'altro. E (questo numero) è stato meno del 9% del mercato totale dei dispositivi portatili, quindi 9 persone su dieci hanno comprato qualcos'altro". Secondo Cook quindi negli smartphone ci sono ancora tantissime opportunità da sfruttare. Se ne deduce che il "fenomeno iPhone" per quanto accecante è appena all'inizio.

"Ognuno in ogni paese vuole il meglio, a quanto pare. Non stanno cercando una versione economica del miglior prodotto, vogliono il miglior prodotto", ha poi voluto aggiungere Cook, riferendosi a uno degli argomenti più delicati che riguardano l'iPhone, cioè il suo prezzo e la sua collocazione in mercati meno ricchi.