Apple denuncia: lavoratori minorenni con documenti falsi

L'ultimo rapporto sulla responsabilità sociale pubblicato da Apple indica un leggero ma costante miglioramento delle condizioni dei lavoratori. Ci sono tuttavia ancora casi molto gravi, come quello di 74 minori di 16 anni messi al lavoro con documenti falsi.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Apple ha pubblicato una versione aggiornata del rapporto sulla responsabilità sociale dei fornitori, dal quale emerge che i controlli sulla catena produttiva asiatica si sono intensificati, e anche che in almeno un'occasione la falsificazione di documenti ha portato allo sfruttamento di lavoro minorile. L'azienda californiana ha cancellato il contratto e denunciato alle autorità cinesi la violazione. 

Stando al documento di Apple infatti presso gli stabilimenti di Guangdong Real Faith Pingzhou Electronics lavoravano almeno 74 persone di età inferiore ai sedici anni, in violazione tanto delle norme contrattuali quanto delle leggi sul lavoro cinesi.

Controllo documenti

L'illecito si è reso possibile grazie alla connivenza di un'altra società, pare un'agenzia interinale, che ha falsificato i documenti mentendo sull'età dei lavoratori. All'inganno avrebbero partecipato anche i familiari dei ragazzi. Evidentemente, almeno nella zona in questione, ci sono ancora famiglie che non possono rinunciare facilmente a un reddito aggiuntivo, anche se per ottenerlo bisogna violare la legge.

Che ci sia la povertà dietro a questo problema, o una più semplice questione culturale, ad Apple poco importa. Nessuna azienda al mondo vuole vedersi associata al lavoro minorile, tanto meno una costantemente sotto i riflettori come la casa di Cupertino. Non può quindi sorprendere che il colosso statunitense abbia interrotto il contratto e denunciato le persone implicate.

Quanto al resto del documento (PDF), Apple può dirsi soddisfatta. La Fair Labor Association ha intensificato i controlli, e rilevato che gli storici problemi sono in lenta ma visibile diminuzione. Oltre al problema dell'età, ci sono quelli degli straordinari eccessivi, delle paghe troppo basse, della discriminazione e altri.

Verifiche anche presso i fornitori negli Stati Uniti

Il quadro, come sappiamo, non è proprio edificante, ma i segnali positivi ci sono. Da quando si è cominciato a osservare più da vicino questa situazione, circa due anni fa, in effetti i controlli e i passi avanti sono stati una costante.

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Per quanto indagini indipendenti potrebbero smentire domani le timide notizie positive riportate da Apple, crediamo che questi piccoli miglioramenti siano comunque apprezzabili. Siamo ancora ben lontani da quella che sarebbe la soluzione ideale, quella in cui i prodotti elettronici non portano con sé un carico di danni ambientali e sociali, ma forse dobbiamo semplicemente aver pazienza.

Sintesi dei risultati

La stessa pazienza che dovrebbe avere chi soffre nel vedere la propria azienda favorita trattata male, e chi nel vedere esaltato l'oggetto del proprio odio. Dopotutto al mondo c'è chi ha problemi più seri, come il dover andare in fabbrica a 14 anni per mantenere la famiglia, e per farci avere uno smartphone a un prezzo che possiamo permetterci. Chi invece la pazienza non ce l'ha, e ha fretta di sfoggiare un telefono equo e solidale, potrebbe tenere d'occhio il progetto FairPhone.