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a cura di Alessandro Crea

Continua la storia infinita tra Samsung e Apple in merito alla violazione di alcuni brevetti. Nel nuovo processo il colosso californiano torna a chiedere a quello coreano un risarcimento di 1 miliardo di dollari, in pratica l'ammontare dei profitti che Samsung avrebbe ricavato dalla vendita di milioni di smartphone che violavano tre brevetti della Mela, tutti incentrati su alcuni aspetti del design.

La storia ha radici molto lontane e inizia nel 2011, quando per la prima volta Apple avanza le proprie accuse: all'epoca sul mercato c'erano l'iPhone 4 e il Galaxy S II. La prima causa si concludeva un anno dopo con la condanna di Samsung a risarcire alla rivale 1.05 miliardi di dollari. Negli anni e nei dibattimenti successivi dapprima questa cifra fu ridotta a 548 milioni di dollari, a causa di alcuni errori di calcolo presenti nella prima sentenza, e poi ancora a 399 milioni di dollari.

apple vs samsung

Samsung, a prescindere dall'importo, ha sempre affermato che il provvedimento fosse ingiusto e per questo ha ricorso infine alla Suprema Corte degli Stati Uniti. Nel 2016 quest'ultima ha deciso che l'importo chiesto era effettivamente troppo alto, rimettendo però nelle mani della corte di San Josè la decisione finale sul suo calcolo esatto.

Il nodo della questione dunque non è se Samsung abbia infranto o meno i tre brevetti in questione, ma è più sottile. L'azienda coreana infatti sostiene che non è giusto chiedere l'intero importo (o una sua frazione) dei profitti ricavati dalla vendita degli smartphone incriminati, perché Apple non copre l'iPhone nella sua interezza con brevetti propri e vorrebbe dunque pagare solo una cifra corrispondente al valore dei tre brevetti violati. 

Apple ovviamente non concorda perché sostiene invece che gli accorgimenti di design siano parte integrante del successo di un prodotto: se dunque i Galaxy dell'epoca vendettero in ragione dell'appeal dovuto all'uso illegale di alcuni brevetti, la casa di Cupertino ha di conseguenza venduto meno smartphone, il cui valore supera quello dei tre brevetti.

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Insomma, lo smartphone è un'entità complessa da valutare nel suo insieme o è solo la somma dei suoi brevetti? Il giudice dovrà decidere quale di queste due affermazioni è vera, dando di conseguenza ragione all'una o all'altra azienda.

Una decisione cruciale, non soltanto perché determinerà l'importo che Samsung dovrà eventualmente ancora versare a Apple, ‎ma anche quanto innumerevoli aziende dovranno eventualmente preoccuparsi in futuro dei brevetti. Una decisione in un senso o nell'altro infatti darà maggiore o minore potere a quelle aziende che detengono la maggioranza dei brevetti stessi.