L'anima gaming

Recensione - Test dell'Archos Gamepad, un tablet che simula una console portatile grazie a controlli laterali dedicati. Buona l'idea, ma tanti i problemi.

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a cura di Andrea Ferrario

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L'anima gaming

I controlli da gioco sono ovviamente la parte più interessante di questo tablet. Sono replicati specularmente su entrambi i lati, ed è previso su ogni supporto un d-pad digitale, un joystick analogico (stile PSP), due pulsanti che fungono da "Select" e "Start", due grilletti (R1 e L1) e due ulteriori pulsanti che si possono accostare ai classici R2 e L2.

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La compatibilità è assicurata con tutti i videogiochi presenti sul Marketplace Android, principalmente perché i comandi sono completamente configurabili. Grazie a un'applicazione che funziona "al di sopra" dei videogiochi, è possibile configurare i comandi semplicemente indicando per ogni comando a schermo quale comando fisico si vuole abbinare. Niente di più semplice.

Nelle prossime pagine vi parliamo dell'esperienza con i giochi, ma quello che però possiamo già dire è che l'ergonomia offerta non è quella del joypad dell'Xbox 360 o della PS3, ne tantomeno quella della Playstation portatile. D-Pad e grilletti superiori cadono perfettamente sotto alle dita quando la s'impugna con due mani, mentre i joystick analogici e i tasti R2 e L2 richiedono di piegare fin troppo i pollici per risultare comodi.

Si possono usare, ma la scomodità aumenterà in base all'incremento delle dimensioni delle mani del giocatore. Si può minimizzare il problema abbassando la presa, impugnando il GamePad in una posizione meno comoda ma più efficace per raggiungere i comandi.

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Il GamePad è dotato anche di uscita Mini HDMI che permette di collegarlo a una TV. Presente una presa jack per auricolari e un lettore di schede MicroSD per ampliare la memoria.