iPhone: Foxconn pronta a spostare la produzione fuori dalla Cina

Foxconn, l'azienda assemblatrice di iPhone, si è dichiarata pronta a spostare la produzione di iPhone fuori dalla Cina qualora le tensioni commerciali tra USA e Cina lo rendessero necessario.

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a cura di Lucia Massaro

Le tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e Cina potrebbero avere delle ripercussioni non solo sulle aziende cinesi come Huawei ma anche su quelle statunitensi, tra cui Apple. Come riportato da Reuters, Foxconn – l’azienda che assembla gli iPhone – ha dichiarato di avere abbastanza risorse al di fuori della Cina per soddisfare la domanda del colosso di Cupertino.

La dichiarazione arriva in risposta alle preoccupazioni derivanti dall’aumento dei dazi del 25% che Trump ha imposto sulle merci importate dalla Cina. Quest’ultima, tra l’altro, ha preso la stessa decisione in relazione alle importazioni americane aumentando le tariffe al 25%. Per questo motivo, gli analisti hanno stimato un aumento dei prezzi degli iPhone fino al 14%.

Apple, però, sembra avere un piano B per evitare l’aumento dei prezzi sui suoi prodotti: spostare la produzione al di fuori della Cina. In questo modo, gli iPhone non sarebbero sottoposti ai dazi imposti da Trump sulle merci cinese. A quanto pare, Foxconn ha le risorse per adeguarsi alle eventuali nuove linee di produzione che potrebbe richiedere Cupertino.

"Il 25% della nostra capacità produttiva è al di fuori della Cina e abbiamo una capacità sufficiente per soddisfare la domanda di Apple nel mercato statunitense", ha detto un membro del consiglio di amministrazione della società taiwanese che ha aggiunto che “se Apple ha bisogno, Foxconn potrebbe regolare le sue linee di produzione di conseguenza”.

Insomma, Apple potrebbe limitare l’aumento dei prezzi degli iPhone spostando la produzione in Paesi diversi dalla Cina. Tuttavia, questo non vuol dire che il prezzo non continuerà a salire con le prossime generazioni di iPhone. Per ora, Tim Cook ha affermato che la guerra commerciale tra le due potenze non ha avuto conseguenze di questo tipo sul business di Cupertino, ma le nuove tariffe sono entrate in vigore da pochissime settimane. Sarà dunque necessario aspettare ancora un po’ di tempo per capire quale sarà il reale impatto di questa opposizione USA-Cina.

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