iPhone, in futuro potrebbe sbloccarsi con il palmo della mano

Apple sta pensando a un nuovo sistema di autenticazione biometrica: scansionare il reticolo venoso della mano per sbloccare i dispositivi come iPhone, Apple Watch e iPad.

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a cura di Lucia Massaro

iPhone X ha introdotto FaceID, l’avanzato sistema di riconoscimento del volto tridimensionale per sbloccare il dispositivo. Oltre a FaceID e TouchID, Apple sta pensando a un nuovo sistema di autenticazione biometrica: scansionare il reticolo venoso della mano. È quanto emerge da un brevetto recentemente pubblicato e depositato a gennaio.

A quanto pare, il nuovo metodo potrà essere sfruttato sia su iPhone e iPad che su Apple Watch. La nuova tecnologia – che come già detto si basa sul rilevamento della posizione delle vene nella mano dell’utente – utilizza diversi sensori biometrici posizionati sotto il display in accoppiata con un emettitore di luce a infrarossi.

Nel brevetto si legge che la luce a infrarossi viene emessa quando il controller rileva la mano dell’utente sul display. L’emissione di luce permette al sistema di effettuare una mappatura completa del reticolo venoso. In questo modo, è in grado di capire se si tratta del legittimo proprietario o meno. Il sistema funzionerebbe in accoppiata con la fotocamera TrueDepht, responsabile del FaceID.

Tutto ciò consentirebbe l’autenticazione biometrica in diversi punti oltre che potenziare ulteriormente il riconoscimento della mano. Apple spiega che la rilevazione può avvenire anche senza che ci sia il contatto tra mano e schermo sfruttando altri sensori, come per esempio il sensore di prossimità.

Infine, la società di Cupertino aggiunge che l’identificazione biometrica può essere utilizzata anche come metodo di monitoraggio della salute. Questo aspetto, però, non viene approfondito nel brevetto. È difficile dunque ipotizzare quali disturbi il nuovo sistema potrebbe identificare.

Tuttavia, non si tratta di un’idea del tutto nuova. Già LG ha cercato di implementare un metodo simile su LG G8s ThinQ (di cui trovate la nostra recensione a questo link), un metodo che ci è parso interessante ma ancora troppo acerbo. Come sempre, sottolineiamo che si tratta di un brevetto che potrebbe non concretizzarsi mai anche se l’idea sembra molto fattibile. Chissà se gli iPhone 2020 introdurranno questa novità.

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