Google Research ha presentato "Open Project" (qui un PDF dettagliato), un sistema che permette di trasferire contenuti mobile a uno schermo remoto (TV, PC e altro) usando la fotocamera dello smartphone. "Malgrado la potenza dei dispositivi mobile odierni cresca rapidamente, le dimensioni di questi dispositivi rimangono ridotte, e questo limita il bandwidth in entrata e uscita per l'interazione mobile", spiega Google.
Per superare questo problema la casa di Mountain View ha studiato un modo per consentire agli utenti di sfruttare le risorse di I/O più vicine loro disposizione. Così è nato Open Project, un framework end-to-end che permette a un utente di "proiettare" un'applicazione mobile nativa su uno schermo esterno a sua scelta.
"Open Project è un framework aperto, scalabile, web-based per permettere maggiore condivisione mobile e collaborazione. Può rendere lo schermo di ogni dispositivo proiettabile in modo istantaneo e senza fatica. Gli sviluppatori possono aggiungere il supporto per Open Project nelle app mobile semplicemente linkando una libreria, senza aver bisogno di hardware o sensori", conclude Google.
In pratica tutto nasce dall'idea che state visualizzando un contenuto sul vostro smartphone e volete mostrarlo agli amici, non sempre c'è un modo diretto e semplice. Come vedete nel video bisogna caricare un QR code specifico all'interno di una pagina del browser su uno schermo vicino a voi e poi fare la scansione del codice usando la fotocamera del telefono.
In questo modo sarete in grado di decidere dove deve essere proiettato lo schermo del vostro dispositivo mobile semplicemente muovendo lo smartphone. Una volta che avete deciso dove collocare l'immagine, potete bloccare il procedimento e avviare la visualizzazione della schermata mobile sullo schermo scelto.
Se poi quel display esterno è un touchscreen, potete anche interagire con quanto visualizzato direttamente da lì, senza toccare ulteriormente lo smartphone. Per ora è solo un progetto di ricerca, ma il fatto che si tratti di un sistema non troppo complicato da essere implementato potrebbe rendere questa nuova soluzione tecnologica presto una parte dei prodotti Android.