Prestazioni e fotocamera

Con il G5 LG prova a proporre qualcosa di completamente nuovo. Non solo uno smartphone Android da 5,2 pollici, ma anche il centro di un nuovo ecosistema di accessori.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Fotocamera

LG ha segnato un punto di riferimento nel 2015 con le capacità fotografiche del G4, e quest'anno si trova di fronte al difficile compito di mantenere il livello altrettanto alto. Con il V10 tra l'altro l'azienda ha aggiunto controlli manuali anche alla registrazione video.

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Il G5 cerca di fare un ulteriore passo avanti con una seconda ottica grandangolare da 135 gradi. Basta un tocco sullo schermo per passare da un'ottica all'altra, ma si può anche lasciare decidere al telefono quale è meglio usare in ogni situazione. Il passaggio è un po' lento, ma sapendolo ci si può gestire.

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Oltre alla modalità automatica, ce ne sono diverse altre tra cui scegliere per ottenere la migliore foto possibile. Per chi vuole mettersi alla prova, la modalità manuale offre molti controlli avanzati come sensibilità ISO o tempi di apertura.

La modalità Pop-Out e Multi-View, in particolare, sfruttano la lente grandangolare. La prima crea un effetto immagine nell'immagine, mentre la seconda combina la fotografia principale con un selfie in una sola immagine. Non mancano nove filtri "pellicola" per dare a fotografie e video un aspetto da vecchia scuola. Se siete molto giovani, chiedete ai vostri genitori cos'era la pellicola.

L'applicazione è esattamente quello che ci aspettavamo da LG. Non è la migliore in circolazione ma è ben fatta e facile da usare. 

Prestazioni e autonomia

L'LG G5 è uno dei primi smartphone a usare il nuovo Qualcomm Snapdragon 820, un prodotto di cui si è parlato moltissimo. Dal punto di vista delle prestazioni, siamo (prevedibilmente) ai massimi livelli: l'interfaccia non mostra mai alcun tentennamento, grazie anche ai 4 GB di RAM.

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Quanto alla batteria, il G5 ha una capacità leggermente inferiore (6%) rispetto al G4, con 2.800 mAh. Magari non è molto, ma la batteria si può estrarre e sostituire, e c'è la ricarica rapida. Da questo punto di vista, non ci dovrebbero essere problemi.

Durante la nostra prova il G5 è rimasto accesso quasi 14 ore senza bisogno di ricaricarlo. Siamo in linea con altri smartphone dotati di Snapdragon 820.

 

Non male, ma forse risulta eccessiva l'affermazione di Qualcomm secondo cui il nuovo SoC offre "il doppio delle prestazioni e fino al doppio dell'efficienza" rispetto allo Snapdragon 810. Forse, perché in uno smartphone ci sono altri elementi a consumare energia, anche più del processore.

 

Mentre lo Snapdragon 820 potrebbe anche non fare la differenza per voi, il Quick Charge la fà eccome.

In ogni caso il G5 non è uno smartphone che possa durare più di una giornata, e se pensate di averne davanti una particolarmente impegnativa, meglio essere preparati a ricaricarlo in qualche momento.

Da questo punto di vista la funzione Quick Charge 3.0 è di grande aiuto: siamo passati dal 3 al 60% in solo 30 minuti con un caricatore compatibile. Altri 20 minuti e si arriva a una ricarica completa, che non è niente male – soprattutto per chi non è interessato a usare una seconda batteria.