Recensione Wiko Ufeel Prime, un medio gamma altalenante

Wiko prova a conquistare la fascia media del mercato con i 4 GB di RAM di Ufeel Prime. Saranno sufficienti a contrastare l'agguerritissima concorrenza cinese?

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a cura di Saverio Alloggio

Recensione Wiko Ufeel Prime

Ottimo nell'uso quotidiano, il Wiko Ufeel Prime soffre però di alcune pecche di ottimizzazione. Elegante e gradevole costa un po' troppo rispetto a quanto offre, ma resta un prodotto valido nella sua fascia di prezzo.

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CONTRO: Qualche rallentamento di troppo nell'utilizzo quotidiano; fotocamera posteriore sottotono; prezzo di listino di 249 euro elevato considerando il rapporto qualità/prezzo.

VERDETTO: Uno smartphone piacevole da utilizzare, pensato evidentemente per un pubblico femminile, grazie soprattutto alle linee morbide della scocca e ad un'ottima portabilità.

Wiko Ufeel Prime è stato pensato per aggredire la fascia media del mercato, estremamente importante nel settore smartphone. Basti pensare, ad esempio, al P8 Lite di Huawei che, nella sola Italia, ha superato il milione di unità vendute. Il rapporto tra qualità e prezzo rappresenta ormai la base per il successo, e Ufeel Prime ha offerto risultati altalenanti durante la nostra prova.

Costruzione ed ergonomia

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L'azienda francese sceglie una scocca unibody in alluminio, con i bordi arrotondati della back cover che aiutano nella presa dello smartphone, aumentandone il grip in mano. Buona la sensazione al tatto, anche se alcuni dettagli, come ad esempio il logo in rilievo rifinito in policarbonato, fanno nettamente percepire la fascia di appartenenza.

Le dimensioni di 142.5 mm in altezza e 69.9 mm in larghezza, seppur in linea con la categoria dei 5 pollici, vanno comunque accoppiate agli 8.7 mm di spessore ed al peso di 150 grammi.

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Volendo fare un confronto, il P8 Lite (con la medesima diagonale di 5 pollici per il display) è caratterizzato da un peso di 131 grammi ed uno spessore di 7.7 mm. Il prezzo da pagare per la batteria da 3.000 mAh presente in Ufeel Prime, contro i 2.200 mAh dello smartphone Huawei.

Tutto questo si traduce comunque in una buona portabilità, con la possibilità di poter portare nella tasca dei pantaloni e del cappotto Ufeel Prime senza particolari problemi, anche quando magari si è seduti alla guida. Possibile l'utilizzo ad una mano.

Piattaforma hardware e prestazioni

Il cuore pulsante di Ufeel Prime è il SoC Snapdragon 430, un octa-core (quad-core 1.4 GHz Cortex-A53 + quad-core 1.1 GHz Cortex-A53) 64-bit, coadiuvato da una GPU Adreno 505 e, in questo smartphone, da ben 4GB di RAM. Si tratta di una piattaforma hardware che sarà facile ritrovare nei dispositivi di fascia medio-bassa in questa prima parte del 2017.

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Con AnTuTu i risultati ottenuti sono ovviamente lontani dai top gamma, ed in questo caso rispecchiano le effettive prestazioni nell'utilizzo quotidiano. Lo smartphone gira abbastanza bene, ma non mancano rallentamenti quando viene richiesta una maggiore potenza. In tal senso, la navigazione web (eseguita con Google Chrome, il browser predefinito) potrebbe essere ottimizzata meglio, ed in generale non si ha mai una sensazione di estrema fluidità dell'interfaccia.

Paradossalmente l'esperienza in ambito gaming è di buon livello. La GPU Adreno 505 consente di poter eseguire anche titoli particolarmente impegnativi, restituendo delle buone prestazioni. Da sottolineare il surriscaldamento sul retro, subito al di sotto del modulo fotografico, dopo lunghe sessioni di gioco. Nulla comunque di preoccupante.

In generale è lecito aspettarsi di più da questa configurazione, considerando soprattutto i 4 GB di RAM, la cui gestione è evidentemente alla base di questi piccoli problemi appena descritti. Il software tende infatti a saturarla, facendo spesso ritrovare lo smartphone a corto di memoria. Dettagli che potrebbero essere agevolmente risolti con un aggiornamento.

Display

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La piattaforma hardware è chiamata a controllare un display da 5 pollici Full-HD (1080 x 1920 pixel, 441 PPI), realizzato con tecnologia IPS LCD. Si tratta di un pannello con una buona resa, caratterizzato da punti di forza e debolezza assolutamente tipici della tecnologia scelta da Wiko.

Ottima la luminosità con la relativa gestione automatica, così come la visibilità del pannello sotto la luce diretta del sole. Riproduzione della gamma cromatica fedele a quella naturale che consente, ad esempio, di poter osservare le fotografie realizzate con Ufeel Prime senza quel fastidioso effetto di saturazione dei colori.

Di contro i neri non sono profondi come negli AMOLED così come il contrasto, ed è presente una leggera tendenza a riprodurre i colori bianchi con tonalità gialle. Nulla di eclatante, ma comunque un aspetto da sottolineare.

Il display è in ogni caso assolutamente godibile, e va fatto un plauso a Wiko per l'eccellente trattamento oleofobico del vetro del pannello, che praticamente non trattiene quasi mai le impronte.

Software

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A bordo è presente Android 6.0.1 Marshmallow, che Wiko personalizza in maniera leggera e non troppo invasiva. Uno degli elementi di novità rispetto all'esperienza stock è quella che l'azienda francese chiama My Smart Left Page, una sorta di aggregatore di notizie e news che ricorda vagamente il Blinkfeed di HTC.

Tendina delle notifiche, gestione del multitasking ed impostazioni praticamente identiche ad Android stock. Molto interessante la presenza delle gesture per il display, incluse quelle a schermo spento (come, ad esempio, il doppio tocco per risvegliare lo smartphone dallo stand-by), estremamente funzionali nell'utilizzo quotidiano.

Wiko sceglie di eliminare il classico drawer delle applicazioni, sostituendolo con una sorta di elenco alfabetico che, seppur non molto gradevole da un punto di vista grafico, risulta estremamente funzionale nell'utilizzo quotidiano, soprattutto nella logica di dover trovare un'app specifica tra quelle installate.

Perfetto il funzionamento del sensore per il riconoscimento delle impronte digitali, incastonato nel pulsante home fisico frontale (e coadiuvato da tre tasti fisici virtuali) e con una percentuale di errore che rasenta quasi lo zero. Molto comoda la possibilità di sbloccare lo smartphone senza la necessità di spingere fisicamente il tasto, così come quella di impostare fino a cinque azioni rapide.

L'azienda ha già annunciato che Ufeel Prime sarà aggiornato ufficialmente a Nougat nel corso del 2017. Il software è comunque già piacevole da utilizzare, ma l'update alla nuova versione di Android potrebbe risolvere i piccoli problemi di ottimizzazione.

Fotocamera

Immagine Corpo Sezione Fotocamera

Sul retro è posizionato una fotocamera con sensore da 13 MP e apertura focale f/2.0, abbinata ad un Flash Dual-LED e ad uno stabilizzatore digitale dell'immagine. Le prestazioni sono discrete, con la presenza di parecchio rumore in condizioni di scarsa luminosità ed una particolare difficoltà nella gestione della luce artificiale in notturna.

In diurna i risultati sono decisamente migliori, soprattutto per quanto riguarda le macro, divenute ormai un punto di forza un po' di tutti gli smartphone. Buona la velocità di messa a fuoco, mentre non brilla quella di scatto, soprattutto impostando come memoria di archiviazione la microSD (pur avendo utilizzato una classe UHS-1).

Molto ricca la parte software, con la possibilità di scegliere anche una modalità Pro che permette regolazioni indipendenti di messa a fuoco, ISO, esposizione e bilanciamento del bianco. Non manca lo scatto in HDR e la possibilità di girare video fino alla risoluzione Full-HD a 30 FPS, con buoni risultati. Interessante la presenza di una livella per scattare foto allineate con l'orizzonte.

Sulla parte frontale c'è invece una fotocamera con sensore da 8 MP e apertura focale f/2.0. Wiko ripone una particolare attenzione al concetto di selfie, vista soprattutto la presenza di un Flash LED, che inevitabilmente esalta le prestazioni della fotocamera anteriore rispetto a quelle medie degli smartphone di questa categoria.

Comparto Audio

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La presenza di una doppia griglia sul lato inferiore non deve ingannare. Wiko Ufeel Prime è dotato di un unico altoparlante di sistema, che restituisce un suono molto pulito ma con un volume non particolarmente elevato. Non ci sono comunque rischi di perdere qualche notifica (presente, tra l'altro, un LED frontale per la segnalazione), ed in generale si gode di una buona esperienza acustica.

Di ottima qualità l'audio tramite la capsula auricolare, che consente di poter sentire in maniera chiara e corposa la voce dell'interlocutore durante le telefonate. Buona l'esperienza in cuffia, con Wiko che inserisce in confezione un paio di auricolari in-ear con cavo piatto, di qualità discreta.

Ricezione

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Ufeel Prime è uno smartphone Dual SIM Dual Standby, con supporto alla rete 4G-LTE cat. 4 (fino a 150 Mbps in download, fino a 50 Mbps in upload). È possibile scegliere quale delle due SIM impostare come predefinita per messaggi, chiamate e rete dati, così come è possibile scegliere una suoneria differente per i due numeri di telefono. Scegliendo la configurazione Dual SIM, bisogna rinunciare all'espansione di memoria tramite microSD (storage integrato di 32 GB).

La ricezione è di alto livello, con lo smartphone che riesce a mantenere il segnale anche in zone particolarmente ostiche. Da sottolineare anche la velocità nel riagganciare la cella nel caso di disconnessione e conseguente perdita della rete. Molto stabile anche la gestione del Wi-Fi, presente con lo standard 802.11 b/g/n (non supporta il Dual-Band), in grado di garantire la connettività anche a distanze notevoli dal router.

Menzione a parte per gli indici SAR (tasso di assorbimento specifico), ovvero il dato che quantifica il livello massimo di onde elettromagnetiche a cui un utilizzatore può essere esposto quando il dispositivo è utilizzato vicino all'orecchio. La normativa europea impone che il SAR non superi 2 W/Kg, ed in questo Ufeel Prime si attesta su 0.989 W/Kg per la testa e 0.803 W/Kg per il corpo.

Autonomia

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La batteria integrata da 3.000 mAh restituisce una buona autonomia per il segmento di appartenenza, ovvero quello degli smartphone da 5 pollici. La gestione energetica è molto regolare, ed in una giornata tipo (con un utilizzo misto tra LTE e Wi-Fi, 4 account mail in push, centinaia di notifiche dai social ed app di messaggistica istantanea, circa 40 minuti di telefonate) ci si attesta intorno alle 2 ore e 30 minuti di display acceso. Un dato non eclatante in senso assoluto, ma che consente comunque di arrivare a sera senza troppe problematiche.

Praticamente nullo il consumo in stand-by, un aspetto che contribuisce ad un consumo energetico estremamente bilanciato nel corso delle ore di effettivo utilizzo.

Conclusioni

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Wiko posiziona questo Ufeel Prime a 249 euro di listino, un prezzo con il quale difficilmente può competere con i diretti concorrenti, soprattutto quelli dei brand cinesi. Il dispositivo è assolutamente piacevole da utilizzare nella quotidianità, ma l'azienda francese dovrà lavorare su alcune pecche di ottimizzazione tra software ed hardware.

La colorazione Gold, oggetto della nostra recensione, strizza l'occhio al pubblico femminile e, considerando il fisiologico calo di prezzo subìto online, la buona portabilità e la possibilità di utilizzo con una mano, potrebbe essere questo il target di utenza giusto per Ufeel Prime.

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