Samsung accusata: le foto alla Luna sono "finte" | Perché la verità sta nel mezzo?

Le foto alla Luna scattate con gli smartphone Samsung sono finte? Sì. Ma anche no. La verità sta come sempre nel mezzo.

Avatar di Luca Zaninello

a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Aggiornamento del 14 marzo 2023 alle ore 10:24 - Samsung ha voluto chiarire in modo ufficiale la propria posizione riguardo alle controversie, rilasciandoci la seguente dichiarazione:

"Samsung si impegna a offrire le migliori esperienze fotografiche in qualsiasi condizione.

Quando un utente scatta una foto della Luna, la tecnologia di ottimizzazione della scena basata sull'AI riconosce la Luna come oggetto principale e scatta più fotogrammi per la composizione di più frame, dopodiché l'AI migliora i dettagli della qualità dell'immagine e dei colori. Non applica alcuna sovrapposizione di immagini alla foto.

Gli utenti possono disattivare l'ottimizzazione della scena basata sull'IA, che disabilita il miglioramento automatico dei dettagli della foto scattata dall'utente".


Samsung è stata messa sotto accusa in un thread su Reddit in cui viene sostenuto che l’azienda stia truffando i propri clienti con fotografie alla Luna “false” ottenute con la funzione Space Zoom 100x. Ovviamente l'accusa ha fatto molto discutere in rete tra i puristi della fotografia che sostengono tale tesi e chi supporta la fotografia computazionale e vuole differenziare gli algoritmi di miglioramento dalle foto puramente artificiali.

Come spesso accade, la verità forse sta nel mezzo.

Samsung ha lanciato la funzione Space Zoom con il Galaxy S20 Ultra, il primo dotato di obiettivo periscopico con zoom ottico 10x. Da allora, l’azienda lo ha pubblicizzato come un ottimo strumento per immortalare la Luna.

Il brand sudcoreano ha sempre affermato di usare l’intelligenza artificiale (AI) per migliorare gli scatti con zoom digitale 100x, non è una vera novità. Un report di SamMobile del 2021 aveva persino cercato di "smascherare" Samsung, affermando che l'azienda sovrapponesse delle texture prese da immagini della Luna a risoluzione molto più alta agli scatti fatti con la funzione Space Zoom. Anche questo recente thread su Reddit afferma la stessa cosa.

Dai test fatti dall’utente che ha dato il via alla discussione, sembra che Samsung usi l’intelligenza artificiale per aggiungere texture come crateri e altri particolari agli scatti della Luna che sarebbero stati altrimenti sfuocati. Non si tratterebbe di un’elaborazione supplementare per migliorare i particolari dell’immagine inizialmente scattata ma di una rete neurale allenata a cui sono state mandate tantissime immagini della Luna per poter aggiungere ulteriori informazioni.

Il post accusa Samsung affermando stia facendo del marketing fuorviante. Il Redditor fa riferimento a un articolo di MSPower in cui l’azienda ha spiegato che la funzione di zoom 100x del Galaxy S21 Ultra cattura più frame in pochi secondi e usa l’intelligenza artificiale per affinare i dettagli:

"L'intelligenza artificiale inizialmente rileva la scena/immagine nella fase di anteprima, testandola con un modello di intelligenza artificiale addestrato su centinaia di migliaia di immagini. Una volta che la fotocamera rileva e identifica l'immagine come una determinata scena, ad esempio la Luna, offre una funzione di miglioramento dei dettagli riducendo sfocature e rumori. La foto vera e propria sarà in genere di qualità superiore rispetto all'anteprima della fotocamera. Ciò è dovuto all'ulteriore elaborazione multi-immagine basata sull'intelligenza artificiale che avviene durante l'acquisizione della foto" viene spiegato nell'articolo.

Al contrario delle ultime dichiarazioni e del vecchio articolo di SamMobile, sembra quindi che la funzione Space Zoom migliori i particolari già catturati dalla fotocamera del Galaxy S21 Ultra. Ad alcuni utenti comunque la spiegazione non va a genio, molti continuano ad essere certi si tratti di scatti completamente artificiali.

La fotografia computazionale non si applica solo alla Luna

C'è una grossa differenza tra un'immagine completamente artificiale e una foto scattata sfruttando gli avanzamenti tecnologici degli ultimi anni in campo di algoritmi di elaborazione. In passato alcune aziende sono state scoperte a falsificare gli scatti alla Luna sovrapponendo alle immagini catturate dagli smartphone diverse immagini ad alta risoluzione del satellite, con risultati credibili in alcuni casi e abbastanza ridicoli in altri.

Ma è questo il caso anche con Samsung? Molte prove sostengono il contrario. Più volte sono state cercate queste immagini di riferimento che lo smartphone apparentemente confronterebbe con l'immagine della Luna, sia nei file del firmware degli smartphone in questione sia nell'applicazione Fotocamera. Ovviamente (almeno per ora) senza alcun successo, questo perché i modelli dotati di Space Zoom non ne hanno davvero bisogno.

È innegabile che una fotocamera da smartphone, con un sensore così piccino e delle lenti tutto sommato lontane da quelle che i fotografi appassionati utilizzano per immortalare la Luna, non sia da sola in grado di scattare immagini nitide di un punto luminoso così lontano nel cielo notturno. Tuttavia è anche vero che gli algoritmi di riconoscimento della scena e la modifica delle impostazioni di scatto automatico siano da decenni presenti all'interno degli smartphone (ma anche delle macchine fotografiche tradizionali). Gli smartphone hanno solo fatto un passo in più nel recente periodo.

Se credete che gli scatti alla Luna fatti con Galaxy S20 Ultra, Galaxy S21 Ultra, Galaxy S22 Ultra e il nuovo Galaxy S23 Ultra siano completamente artificiali, lo stesso dovrebbe valere per le foto che scattate tutti i giorni con i vostri amati smartphone. Da anni infatti, per superare i limiti fisici di sensori dalle dimensioni ridotte e lenti di plastica contenute in spazi angusti, gli smartphone utilizzano avanzati algoritmi di elaborazione multi-frame per migliorare le immagini ottenute. Si parla di fotografia computazionale.

Il bellissimo pelo del vostro micio? "Finto". I dettagli intricati nella trama del maglione che avete indossato a Natale? "Finti". Le fantastiche foto scattate in controluce con il telefono in cui si riconoscono perfettamente i soggetti in primo piano senza perdita dei dettagli nel cielo? "Finte" anche quelle. Questo è vero se si crede che la fotografia computazionale produca immagini completamente artificiali.

Quello che i nostri sempre più potenti ed avanzati smartphone sono in grado di fare è invece leggermente diverso dal "sostituire la Luna vera con una finta". Al momento dello scatto della foto gli smartphone moderni hanno già riconosciuto la scena, scelto le migliori impostazioni di scatto, catturato decine e decine di frame ad esposizioni diverse, elaborato i vari pixel colorati del sensore con la tecnica del pixel binning (in alcuni casi) per eliminare il rumore di fondo. Dopo lo scatto essi elaborano ulteriormente le informazioni RAW ricevute scegliendo le parti della scena migliori per ogni scatto, incollandole saggiamente assieme applicando anche delle avanzate tecniche di editing per regalarvi l'immagine più dettagliata e piacevole possibile. Il tutto in un solo tocco.

La stessa cosa accade con la Luna. I dispositivi Samsung regolano esposizione, sensibilità ISO e tempo di scatto per ottenere la miglior immagine possibile del nostro satellite con gli strumenti fisici a disposizione, per poi catturare diverse esposizioni e diversi scatti in modo da poter ricostruire i dettagli mancanti dei crateri e delle valli lunari al meglio delle proprie capacità.

È la stessa tecnica utilizzata per il vostro maglione, solo applicata ad un diverso contesto.

Vi lascio ad un interessantissimo articolo di Inverse nel caso vogliate approfondire. Non viene utilizzato nulla più che un algoritmo avanzato di elaborazione dell'immagine. Come prova sono anche state scattate delle foto alla Luna con una fotocamera classica e modificate confermando la legittimità delle foto catturate con gli smartphone Samsung.

È dunque giusto sottolineare come la verità stia nel mezzo. Gli smartphone sono capaci di fotografare la Luna? Sì. Le foto sono al 100% solo frutto di lente e sensore? No, ma nessuna foto catturata con uno smartphone ad oggi lo è.

Se questo per voi è motivo di sentirvi traditi da Samsung, è giusto però considerare il quadro generale in cui gli smartphone moderni non dispongono più solo di semplici fotocamere ma anche di così tanto addestramento tramite machine learning e così tanta potenza di calcolo da poterci regalare la Luna (e non solo) esattamente come la vediamo (e a volte persino meglio, N.d.R.).

Voi cosa ne pensate di questa diatriba? Fotografia computazionale sì o fotografia computazionale no? Fareste a meno di questi espedienti anche se questo volesse dire tornare indietro di 10 anni o più nella qualità delle foto?

Vi lasciamo ad un video del famoso YouTuber americano Marques Brownlee, anche noto come MKBHD, che ha riprodotto l'esperimento e ha spiegato, come fatto anche da noi, il mondo della fotografia computazionale: