Samsung Galaxy A71 recensione: ottima fotocamera, peccato per il prezzo

Recensione Samsung Galaxy A71, smartphone di fascia media basato sullo Snapdragon 730 con 6 GB di RAM. In Italia, a 479 euro.

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a cura di Lucia Massaro

Samsung Galaxy A71 è il nuovo smartphone di fascia media del produttore sudcoreano. Con la serie Galaxy A, il colosso di Seul si fa strada in un segmento dove la concorrenza si è fatta più agguerrita con l’arrivo dei marchi cinesi. Come ben sappiamo, il comparto fotografico è diventato un elemento essenziale nella fase decisionale dell’utente. Samsung lo sa bene e proprio per questo ha voluto puntare proprio su quest’aspetto sin da quando nel 2018 ha introdotto per la prima volta le tre fotocamere su Galaxy A7.

È probabilmente proprio la quadrupla fotocamera con il sensore da 64 Megapixel il vero punto di forza di Galaxy A71. Il tallone d’Achille, invece, è rappresentato dal prezzo di vendita decisamente più alto rispetto alla concorrenza. In Italia, è disponibile nella sola configurazione con 6 Gigabyte di RAM e 128 Gigabyte di memoria interna a un prezzo di 479 euro. Per fortuna, come spesso accade nel mondo Android, parliamo di una cifra destinata a scendere. È già possibile reperirlo a cifre inferiori su Amazon. Come abbiamo già detto, la concorrenza è tanta e i diretti concorrenti puntano tutto sul rapporto qualità/prezzo che su questo prodotto manca. Le alternative che potrei elencare sono tante: da Huawei P30 a Mi 9T Pro passando per Realme X2.

D’altra parte, però, Samsung può contare sulla fedeltà al marchio di un ampio bacino d’utenza. Da questo punto di vista, Galaxy A71 diventa la scelta ideale per tutti gli amanti del produttore sudcoreano che vogliono uno smartphone che sia al tempo stesso completo e meno costoso rispetto alle proposte di fascia alta.

Design e display

Partiamo da ciò che esteticamente mi è piaciuto meno: la scocca posteriore. Il comparto fotografico composto da quattro fotocamere è alloggiato all’interno di un rettangolo in una disposizione che non ho particolarmente apprezzato. La sporgenza – seppur presente – non crea nessun problema di stabilità quando poggiamo Galaxy A71 su un piano. Il pannello è realizzato in policarbonato con una trama geometrica che – per fortuna – nasconde le ditate che trattiene la back cover.

Nonostante l’utilizzo di materiali non premium – come può essere il vetro – la sensazione al tatto è quella di avere tra le mani un dispositivo ben costruito. Lo smartphone non risulta scivoloso né tanto meno pesante. Per la gioia di molti, me compresa, è presente il jack audio da 3,5 mm. A tal proposito, Samsung include nella confezione un paio di auricolari. Un’attenzione sempre molto apprezzata che sta cominciando a scomparire.

Le dimensioni sono importanti (163.6 x 76 x 7.7 mm). È difficile utilizzarlo con una sola mano, ma non impossibile per chi ha mani più grandi delle mie. Il pulsante di accensione e il bilanciere del volume sono perfettamente raggiungibili. Come già detto, il peso di 179 grammi è invece ben bilanciato.

Sulla parte frontale campeggia un ampio display Super AMOLED da 6,7 pollici con risoluzione Full-HD+ e rapporto di forma in 20:9. Immancabile il foro sullo schermo, diventato quasi un tratto distintivo dei dispostivi della casa di Seul. Come per gli altri modelli testati, non crea nessun problema di visualizzazione e l’interfaccia sia adatta perfettamente al foro. Godere pienamente di una diagonale simile è un vero piacere.

Parliamo di un buon display con una resa cromatica più che convincente. Si legge perfettamente in quasi tutte le situazioni, con qualche grattacapo durante giornate particolarmente soleggiate. Con un po’ difficoltà in più, si riuscirà comunque a leggere il contenuto sul display. Il sensore biometrico è posizionato sotto lo schermo, ma non brilla quanto a velocità e precisione. Discorso simile per lo sblocco tramite il riconoscimento del volto affidato alla fotocamera anteriore da 32 Megapixel.

Prestazioni e autonomia

Samsung mette da parte il suo processore Exynos, scegliendo lo Snapdragon 730 di Qualcomm che – probabilmente – rappresenta il miglior SoC di fascia media sul mercato assieme al suo successore. Insomma, una garanzia di buone prestazioni. Nel caso di Galaxy A71 è accoppiato a 6 Gigabyte di RAM e 128 Gigabyte di memoria interna espandibile. A tal proposito, è presente uno slot a tre che permette di utilizzare contemporaneamente la doppia SIM assieme alla micro-SD.

Il chip in questione è lo stesso testato a bordo del Mi 9T di Xiaomi e di Realme X2. Devo ammettere che – nel caso di Galaxy A71 – lo Snapdragon 730 non dà il meglio di sé. Nonostante le buone prestazioni, si riscontra qualche rallentamento e qualche blocco assente invece sui concorrenti. Ottima la dissipazione del calore che non ho mai percepito attraverso la scocca posteriore. L’audio non è stereo, è garantito dal solo altoparlante posto sul bordo inferiore che riproduce un suono nella media. Completa la connettività che non dimentica il jack audio da 3,5 mm e il supporto NFC, mentre è assente la radio FM.

Buone notizie dal fronte autonomia. La batteria da 4.500 mAh con supporto alla ricarica rapida a 25W permette di arrivare a sera senza nessun particolare problema. Nel mio caso, sono riuscita a coprire un’intera e intensa giornata arrivando a fine giornata con il 22% a fronte di quasi 4 ore e mezza di schermo attivo. Certo, i risultati cambiano se – per esempio – si fa un utilizzo di intenso di GPS, con servizi come Google Maps, e fotocamera. In generale, parliamo di un’autonomia soddisfacente.

Comparto fotografico e software

Il comparto fotografico è il punto di forza di Galaxy A71. Lo smartphone può contare su quattro sensori posteriori: sensore principale da 64 Megapixel (f/1.8), un grandangolare da 12 Megapixel (f/2.2), un sensore per le macro da 5 Megapixel (f/2.4) e un ultimo da 5 Megapixel (f/2.2) per la profondità di campo. Una configurazione versatile e divertente che è riuscita a raggiungere degli ottimi risultati.

Ho particolarmente apprezzato la capacità di non alterare molto i colori che pur rimanendo vivi donano un effetto naturale. Questo succede anche con la fotocamera grandangolare dove di solito gli smartphone hanno la tendenza a perdere la gamma dinamica. Le macro sono soddisfacenti a patto che si riesca a trovare il giusto punto (tra 4 e 5 cm) per una perfetta messa a fuoco.

Come spesso accade, il risultato cala in notturna dove subentra abbastanza rumore con i colori che impastano la scena. Per fortuna, entra in gioco la modalità notturna che migliora la scena aumentando il livello di dettaglio pur non esagerando con la luminosità. Insomma, non siamo molto lontani dai risultati dei diretti concorrenti.

I video possono essere registrati fino alla risoluzione 4K a 30 fps. Qualità nella media per la fotocamera frontale da 32 Megapixel (f/2.2), incastonata nel foro centrale. Soffre molto in notturna dove gli scatti presentano molto rumore.

Galaxy A71 è arrivato sul mercato con Android 10. Pochi dubbi dunque sul futuro aggiornamento ad Android 11 (qui la prima lista dei dispositivi aggiornabili). Il sistema del robottino verde è personalizzato con l’interfaccia grafica One UI 2.0. Le funzioni, dunque, sono quelle che abbiamo imparato a conoscere: modalità a una mano, gesture di navigazione, editor video, la barra laterale per accedere rapidamente alle applicazioni preferite e i temi. Senza dimenticare Smart View che consente di trasmettere i contenuti dello smartphone su dispositivi esterni, come smart TV e pc. Insomma, il solito software a cui non manca proprio nulla.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

Galaxy A71 è uno smartphone completo, che può andare incontro alle esigenze di molti utenti. Gode di un ampio e ottimo display, di un comparto fotografico soddisfacente, di un’autonomia che non dà preoccupazioni e di un software completo. L’unico ostacolo è il prezzo di vendita di 479 euro, più alto rispetto a quello dei diretti concorrenti. Con il fisiologico calo di prezzo che caratterizza il mondo Android, diventerà un ottimo smartphone da tenere in considerazione.

Per il momento, la concorrenza da affrontare è tanta e le alternative che si presentano all’utente sono molte. Le abbiamo elencate in apertura: c’è il P30 di Huawei che, arrivato sul mercato a 799 euro, ora è disponibile su Amazon a poco più di 400 euro con un processore di fascia alta e un’ottima fotocamera. Discorso analogo per Mi 9T Pro, venduto attualmente a 435 euro.