Prototipi: la strada dal Sooner al G1

Android è il sistema operativo mobile più diffuso al mondo, eppure ha solo una storia brevissima. Con questo articolo ripercorriamo la nascita del sistema operativo, con il lavoro iniziale di Andy Rubin e il suo successivo ingresso in Google, fino alla commercializzazione del primo smartphone Android.

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a cura di Tom's Hardware

Prototipi: la strada dal Sooner al G1

Ma il software non serve a nulla senza hardware. E anche se molti ricorderanno il G1 come il primo smartphone Android, con una tastiera QWERTY a scorrimento e un grande (per l'epoca) touchscreen, si trattava solo uno dei progetti presi in considerazione da Google e il suo partner HTC, che per anni era stato un produttore senza nome.

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Il prototipo più conosciuto aveva il nome in codice "Sooner". Realizzato da HTC, somigliava più ai dispositivi Blackberry dell'epoca che ai design incentrati sullo schermo tattile che sarebbero venuti poco dopo, con la sua tastiera fisica sotto a uno schermo 320x240.

Il direttore europeo HTC per i prodotti e i servizi, Graham Wheeler, disse ad Android Central che la collaborazione con Google si concretizzava in due principali design, e che per HTC e lo staff incaricato dei test Android rappresentò un cambiamento radicale rispetto agli smartphone con Windows Mobile dell'epoca. "C'erano due diverse identità – un design con tastiera QWERTY e il G1. Li prendevamo entrambi in considerazione", spiega Wheeler. "Era un sistema operativo diverso e si basava su un paradigma molto diverso rispetto a Windows Mobile, che era molto più sbilanciato sull'aspetto tecnologico".

Il presidente di HTC America Jason Mackenzie, tornando a riflettere sulla storia di HTC con Windows Mobile a metà degli anni 2000, ci ha detto: "ripensando a quegli anni, HTC si prese un grosso rischio. E all'epoca Microsoft e Google non erano proprio quel che si dice amiconi".

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Anche l'AD dell'azienda ebbe un ruolo determinante nel fare di HTC un pioniere di Android, spiega Mackenzie. "Peter Chou aveva un buon rapporto con Andy Rubin, che risaliva ai tempi di Danger. Parlavano, ed erano eccitati dall'idea di una piattaforma che nascesse da Internet e potesse dare ai consumatori l'opportunità di portarsi la Rete in tasca".

"All'epoca non tutti (i consumatori) trovavano comodo il touchscreen. Anche con l'effetto generato da Apple con l'iPhone, c'erano molte persone che dicevano mi serve una tastiera. RIM all'epoca era ancora una società di successo. Credo che entrambe le parti videro un'opportunità – sviluppiamo un'interfaccia touch ben fatta per andare su Internet, mettiamola nelle tasche delle persone - che fu una specie di porta per il nuovo approccio touch".

Sarebbe stato difficile per chiunque predire il successo a cui era destinato Android, ma Mackenzie ricorda come dentro HTC si facesse un gran parlare del G1, prima del lancio commerciale.

"Ricordo quanto ero emozionato. Sapevamo che sarebbe stata una cosa grossa. (Google) ci sosteneva con forza. Credo che avessimo capito il suo potenziale, considerata l'esperienza con Internet, la piattaforma e le sue origini, e la libertà che avemmo, come produttore, di dare il nostro contributo innovativo. Google era un partner valido quanto Microsoft, ma l'approccio era diverso, nel senso che ci davano la piattaforma e la possibilità di innovare. Chiedevano a noi - HTC - di innovare".

"Eravamo eccitati perché potevamo togliere le catene ai nostri ingegneri".