Il Samsung Galaxy S3
Con il suo terzo Android top di gamma sulla linea di partenza, Samsung era sul punto di scombussolare tutto il settore della mobilità. Il 3 maggio 2012 il centro del mondo (degli smartphone) era l'Earls Court Exhibition Centre di Londra, dove sarebbe stato presentato il Galaxy S3. Ma non si trattava solo di un nuovo smartphone; Samsung aveva anche un nuovo linguaggio di design, che rispondeva al nome di Nature UX.
Il GS1 e il GS2, soprattutto nella versione originale, erano il "mattoncino nero" per antonomasia
Ripensandoci in prospettiva, fu una scelta molto sensata. Il GS1 e il GS2, soprattutto nella versione originale, erano il "mattoncino nero" per antonomasia. Funzionali come non mai, ma non molto affascinanti da vedere, e di certo non facevano una bella impressione. Il Galaxy S3, invece, praticamente gridava "prendimi, prendimi", con il suo design moderno. E una volta che lo si prendeva in mano, si faticava a rimetterlo giù. Non appena acceso, ci dava il benvenuto una specie di stagno, che reagiva al tocco delle dita con un movimento d'acqua e un suono – una cosetta che non smetteva di divertire nemmeno dopo centinaia di volte. Ancora più importante, il Galaxy S3 era uno solo. Non c'erano più decine di varianti a seguire i capricci degli operatori telefonici – un fenomeno che in effetti si fece sentire soprattutto negli Stati Uniti.
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L'evento di Londra fu precursore di ciò che sarebbe venuto dopo, e segnò l'inizio di quello che potremmo chiamare la conquista dei media da parte di Samsung. La campagna con maggiore visibilità fu naturalmente quella legata alle Olimpiadi di Londra. Ogni quattro anni questo evento è un orgia di marchi e annunci inframezzati da occasionali competizioni sportive, ed era impossibile evitare Samsung. Era ovunque. Quello sforzo di marketing insieme alle eccellenti qualità del dispositivo fecero del Galaxy S3 uno di quei telefoni praticamente eterni. E infatti gli sviluppatori lo supportano ancora, e ce n'è ancora qualcuno (o molti) in circolazione.
Samsung era ovunque, e nessuno lo capiva più di Apple. L'epoca delle denunce per violazione di brevetti era cominciata da tempo, e praticamente tutti denunciavano tutti su questioni di design o di specifiche funzioni. Apple contro Samsung, HTC contro Apple, Motorola contro Apple, Microsoft contro tutti, e così via.
Ma nel caso di Apple era una questione personale. Prima di tutto con Android in generale, e abbiamo già parlato della "guerra termonucleare" che voleva muovere Steve Jobs al sistema operativo di Google. Ma c'erano anche questioni che riguardavano specificamente Samsung. I brevetti riguardanti il design avevano a che fare con l'aspetto dei telefoni, e questo diede origine a polemiche più o meno serie sul fatto che Apple pretendeva di possedere gli angoli arrotondati o la forma rettangolare. Le denunce riguardavano anche funzioni dei telefoni, e il Galaxy S3 era uno dei tanti modelli presi di mira.
Samsung era naturalmente il bersaglio principale, ma non l'unico. E lo scontro non è ancora finito. Apple ha ottenuto una vittoria parziale in aula, ma si discute e si discuterà ancora su quanto Samsung debba pagare. In termini assoluti, comunque, nulla di tutto questo era davvero importante per il consumatore finale; i telefoni Samsung sono ancora in vendita, anche il Galaxy S3.