Qualcomm e l'architettura Krait

Il 2012 ha visto Samsung crescere a dismisura fino a diventare la più importante azienda al mondo nel settore. Google quell'anno pubblicò l'importante aggiornamento Jelly Bean, e nascevano le prime ROM alternative, tra cui l'importante Cyanogen Mod.

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a cura di Tom's Hardware

Qualcomm e l'architettura Krait

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Samsung stava diventando una superpotenza nel mondo Android, ma non era l'unica azienda a crescere con ritmi altissimi. Il produttore di chip Qualcomm era sempre stato un nome importante nel suo settore, ma l'arrivo dell'architettura Krait, nel 2012, segnò una svolta fondamentale.

Krait portava netti miglioramenti nelle prestazioni e nei consumi energetici, mentre il modem LTE integrato fu un forte elemento differenziante, soprattutto nel mercato statunitense. Concorrenti come Nvidia o Samsung la sfidavano con quattro core Cortex-A9, ma Qualcomm poteva rispondere – grazie a prestazioni per core superiori – con solo due core Krait.

Ecco cosa si poteva leggere sull'autorevole sito Anandtech nel febbraio 2012, dopo una prima occhiata alla piattaforma di sviluppo Krait:

"Krait rappresenta un alto salto generazionale nelle prestazioni dei chip mobile. La portata di tale salto dipende interamente dal carico di lavoro, ma si può affermare senza timore che è notevole. Anche la GPU è stata migliorata molto, anche se in gran parte ciò si deve al processo produttivo a 28 nanometri, che permette una frequenza molto alta per la GPU Qualcomm Adreno 225".

"Krait" la chiave del predominio di Qualcomm tra i chip Android dal 2012 al 2014.

Krait avrebbe esteso il proprio dominio anche nel 2014, con i famosi Snapdragon 600, 800, 801 e 805, che erano usati praticamente da tutti i principali produttori. Persino Samsung usò chip Krait nei propri telefoni in molti mercati, preferendoli ai propri SoC Exynos – anche se in questo caso c'entravano anche, probabilmente, alcune difficoltà nel mantenere un alto livello produttivo.