La serie HTC One

Il 2012 ha visto Samsung crescere a dismisura fino a diventare la più importante azienda al mondo nel settore. Google quell'anno pubblicò l'importante aggiornamento Jelly Bean, e nascevano le prime ROM alternative, tra cui l'importante Cyanogen Mod.

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a cura di Tom's Hardware

La serie HTC One

peter chou htc one
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Fino al 2012 HTC non aveva una vera e propria "ammiraglia" tra i suoi smartphone. C'erano stati il Desire e il Sensation, ma il modello di riferimento cambiava secondo il paese e l'anno. E naturalmente anche per quest'azienda il mercato statunitense rendeva tutto ancora più caotico, con versioni diverse di uno stesso smartphone a seconda dell'operatore telefonico che lo distribuiva.

L'azienda cercò di rendere la situazione più coerente e di recuperare le glorie del 2011 con l'HTC One, un unico dispositivo che si presentava ai consumatori come il "simbolo" di HTC nel mondo.

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Ironicamente, l'HTC One in verità era due telefoni – almeno all'inizio – il che generò un po' di confusione tra il pubblico del Mobile World Congress. L'amministratore delegato Peter Chou parlava dei due terminali sempre indicando solo "HTC One", e ne rivelò le due diverse versioni solo in un secondo momento – dopo la prima presentazione: una era di plastica e più grande, l'altra più piccola e con uno chassis di metallo.

HTC introdusse anche lo One V, un dispositivo di fascia bassa che ricordava il Legend del 2010, con una parte "piegata". Più tardi, nel corso dell'anno, arrivarono anche altri modelli di fascia media, sostanzialmente noiosi.

I due terminali principali della famiglia One puntavano molto sulle soluzioni per l'immagine digitale, con la tecnologia "ImageClip" e un sensore da 8 megapixel. L'audio intanto si affidava al marchio Beats, che all'epoca era (in parte) di HTC. Perché quell'anno HTC introdusse due smartphone "ammiraglia"? Graham Wheeler, dirigente di HTC Europa, ci ha detto che dipendeva dal fatto che a mercati diversi corrispondono bisogni diversi.

Lo One S era il design più "europeo" rispetto allo One X, che in generale era un prodotto più globale".

"Lo One X e lo One S nacquero perché in Europa c'erano diversi segmenti di mercato ed eravamo convinti che persone diverse volessero dispositivi differenti. Noi non crediamo alla strategia della taglia unica per tutti. E lo One S era, in effetti, il design più "europeo" rispetto allo One X, che in generale era un prodotto più globale".

"Credevamo quindi che ci fosse spazio per due dispositivi di punta, e che persone diverse avessero bisogni molto diversi. Se si guarda allo One X, era un prodotto più votato alle prestazioni, con specifiche pensate per rendere al massimo. Anche lo One S aveva alte prestazioni, ma anche un design più ricercato. Non offriva le stesse cose dello One X in termini di livello tecnologico. Invece, era molto bello, con ossidazione a micro arco e cose del genere".

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L'HTC One S, con il suo corpo in metallo, è ancora oggi uno degli smartphone più belli mai realizzati da HTC, nonostante avesse uno schermo AMOLED a bassa risoluzione. In contrasto, lo One X aveva uno dei primi pannelli SuperLCD2 con risoluzione 1080p, ma racchiuso in una scocca di policarbonato non molto affascinante.

Ma le differenze tra i due modelli One erano ben più profonde. In Europa non c'erano ancora reti LTE, e qui fu distribuito uno One X basato sul processore Nvidia Tegra 3, un SoC quad-core con grafica GeForce. All'epoca quattro core erano una novità assoluta, e i produttori puntavano sul maggior numero di core per aumentare le vendite. I processori come quello Qualcomm del Galaxy S4, e altri usciti nel 2012, avevano tutta la potenza necessaria e non consumavano tanta energia come il chip di Nvidia. Qualcomm inoltre aveva la connettività LTE integrata, una caratteristica determinata.

I primi dispositivi della serie One erano di buona qualità, ma nel 2012 HTC subì pesantemente la concorrenza di Samsung e soprattutto la potenza del suo marketing. Sarebbe stato necessario ripensare da zero il marchio "One" per differenziarsi nella fascia alta.