Telegram multata in Germania per 5 milioni di euro

Telegram dovrà pagare una grossa somma per il mancato rispetto di alcune norme sulla sicurezza.

Avatar di Silvio Colombini

a cura di Silvio Colombini

L’azienda proprietaria della nota app di messaggistica è stata multata per non aver rispettato i requisiti del Network Enforcement Act negli anni 2021 e 2022.

Il sistema giudiziario tedesco ha imposto a Telegram una multa di ben 5,125 milioni di euro per il mancato rispetto di una serie di norme che regolamentano la fornitura di opportuni canali di segnalazione di contenuti illegali e la presenza di un'entità nel Paese in grado di ricevere comunicazioni ufficiali.

Il suddetto Atto impone infatti che ogni fornitore di servizi social network debba mettere a disposizione degli appositi canali attraverso i quali gli utenti possano segnalare contenuti potenzialmente criminali, così che possano essere sottoposti alle necessarie verifiche.

Oltre a questo, i suddetti fornitori devono anche nominare una persona o un’entità giuridica che sia autorizzata a ricevere eventuali comunicazioni da parte delle autorità tedesche (e rendere tali comunicazioni legalmente vincolanti).

E infatti la cifra richiesta è data proprio dalla somma delle sanzioni per i due diversi reati: 4,25 milioni di euro per non aver fornito gli obbligatori canali di segnalazione e 875.000 euro per non aver nominato una figura atta a ricevere le comunicazioni.

Va detto che prima di arrivare a infliggere la multa l’Ufficio federale di giustizia tedesco aveva cercato di risolvere in maniera “pacifica” la controversia: nel 2021 la sede amministrativa di Telegram, a Dubai, era stata contattata proprio nel tentativo di chiudere la questione. Telegram non ha mai dato risposta alle richieste avanzate.

La decisione del sistema giudiziario tedesco si innesta in un più ampio quadro generale: stando a quanto riportato da alcune fonti interne alla Polizia federale tedesca, Telegram sembra essere diventato un mezzo preferenziale per portare avanti sistemi di radicalizzazione e come strumento per la diffusione di messaggi che incitano all’odio e alla violenza.

Non è la prima volta che un organo giudiziario statale si scaglia, anche molto duramente, contro le “errate pratiche” di una multinazionale: giusto pochi giorni fa, in Brasile, è stata Apple a subire una mega-multa per non aver rispettato una normativa sulla vendita di accessori per smartphone.


Foto di copertina, copyright: lacheev