Texas Instruments dice basta ai chip OMAP per smartphone

L'azienda statunitense ha annunciato che si concentrerà sul settore embedded, offrendo soluzioni al settore industriale, come quello dei produttori di automobili. I chip OMAP si preparano quindi a dire addio al mercato mobile dove la forte concorrenza di Qualcomm e Nvidia ha messo TI all'angolo.

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a cura di Manolo De Agostini

Texas Instruments punta sulle automobili e si prepara a dire addio a smartphone e tablet. Secondo Reuters l'azienda sposterà "il focus dei propri investimenti" da prodotti come gli smartphone "a un mercato più grande che include clienti industriali come i produttori di auto, dove spera di avere un business più stabile e in grado di garantire maggiori profitti".

In poche parole TI sembra gettare le basi per l'abbandono del mondo dei chip per dispositivi mobile, passando così a quello delle soluzioni embedded. In futuro sarà sempre meno frequente vedere SoC OMAP in tablet e smartphone, fino ad arrivare con tutta probabilità all'addio definitivo, in quanto non molte aziende punteranno su SoC non realizzati espressamente con il mercato mobile in mente.

La notizia ha fatto scendere temporaneamente il titolo del 3% (poi è risalito a -0,93%) sulla scia della paure degli investitori, intimoriti dalle prospettive sul fatturato, in quanto Texas Instruments non ha spiegato nel dettaglio come questo cambiamento impatterà sui risultati finanziari.

Greg Delagi, vicepresidente senior  per la divisione embedded processing, si è limitato a dire che la crescita dei chip OMAP nel mercato embedded sarà più lenta rispetto a quanto visto nel mercato mobile ma al tempo stesso dovrebbe dar vita a un business "più stabile e vantaggioso a lungo termine". TI si aspetta inoltre - ma i dati sono solo previsioni - un margine lordo tra il 55/60% e un margine operativo pari a circa il 30%.

L'azienda è pronta a lasciare un settore in cui stanno crescendo realtà come Apple e Samsung, capaci di realizzarsi chip autonomamente, e in cui Qualcomm e Nvidia hanno rastrellato clienti e ordini proprio ai suoi danni. La società statunitense è riuscita tuttavia a piazzare i propri chip nei tablet di Amazon (Kindle Fire HD e Fire in Italia: tablet a prezzi molto bassi), siglando potenzialmente un bel contratto - che ha già affermato continuerà a onorare - senza però mettere a segno altri colpi di rilievo.

Per il mercato questo annuncio è al tempo stesso sia una vittoria che una sconfitta, a seconda di chi lo osserva. Dal punto di vista dei concorrenti, l'addio di un avversario lascia spazi da guadagnare e nuovi contratti da siglare. Da quello dei consumatori, che vogliono concorrenza e innovazione tecnologica senza sosta, c'è senz'altro da rammaricarsi.

Più sono le aziende che progettano i system on chip, maggiore è la competizione e perciò si ottengono chip migliori a costi inferiori, a tutto vantaggio di prodotti più completi a prezzi minori. Peccato, perché i TI OMAP5 sembravano interessanti, anche se l'azienda in questi anni ha forse pagato l'assenza nella sua offerta di una soluzione all-in-one con modulo radio 3G/4G, a differenza degli avversari che offrono il pacchetto completo. Non resta che attendere ulteriori informazioni.

AGGIORNAMENTO: Texas Instruments ha dichiarato che la piattaforma OMAP5 arriverà come da programma nel settore mobile nel corso del 2013.