Tim Cook: iPad mini non è un comune tablet da 7 pollici

Fresco di un fatturato di 36 miliardi di dollari e un utile netto di 8,2 miliardi, l'AD di Apple Tim Cook parla di iPad mini e di Microsoft Surface. Il primo è più di un semplice tablet da sette pollici, il secondo non è né carne né pesce.

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a cura di Manolo De Agostini

Apple non ha fatto un comune tablet da 7 pollici, ma iPad mini. Tim Cook, amministratore delegato della casa di Cupertino, a margine dei risultati finanziari ha voluto dire che il prodotto presentato solo pochi giorni fa è di una categoria differente rispetto ai tablet da 7 pollici come il Google Nexus 7 e il Kindle Fire HD e per questo un confronto diretto non ha molto senso.

"In merito a tutti i commenti fatti da Steve (Jobs, NdR) sui tablet da 7 pollici, permettetemi di essere chiaro: non ne faremo mai uno, perché non crediamo che siano prodotti validi per diverse ragioni. La prima è la dimensione: la differenza, solo nella dimensione effettiva dello schermo in un tablet da 7,9 pollici, quasi 8, è del 35 percento. Osservando l'area usabile si passa tra il 60 e il 70 percento. iPad mini ha lo stesso numero di pixel di iPad 2. Avete accesso a tutte le 275 mila applicazioni. Non è un prodotto di compromesso come i tablet da 7 pollici. Partecipa a un campionato diverso". 

Cook e il direttore finanziario, Peter Oppenheimer, hanno poi difeso (al pari di Phil Schiller) il prezzo stabilito di 329 euro. I due hanno parlato di prezzo "aggressivo" e di un margine lordo significativamente inferiore alla media finora mantenuta con altri dispositivi.

"Quando abbiamo deciso di realizzarlo, non abbiamo pensato a costruire un tablet piccolo e poco costoso. Abbiamo deciso di realizzare un iPad più piccolo che offrisse l'esperienza piena di iPad. La differenza tra noi e la concorrenza è profonda", ha ribadito Tim Cook, assicurando che Apple nei prossimi mesi cercherà di ridurre i costi di produzione e di conseguenza, aumentare gli introiti. Nessuna paura inoltre per il possibile effetto negativo sulle vendite dell'iPad tradizionale. "Abbiamo imparato negli anni a non preoccuparci della cannibalizzazione dei nostri prodotti. È molto meglio se lo facciamo noi anziché qualcun altro".

L'AD di Apple ha poi detto la sua anche su Surface, il primo tablet di Microsoft - non ancora disponibile in Italia ma in vendita altrove. "Personalmente non ho ancora usato Surface…da quello che leggiamo si tratta di un prodotto di compromesso che confonde. La cosa più difficile quando si realizza un prodotto è fare pesanti compromessi. Ne abbiamo fatti con l'iPad e l'esperienza utente è assolutamente incredibile. Penso che quando la gente guarda all'iPad e alle offerte concorrenti desideri davvero avere un iPad".

Evidentemente in casa Apple devono aver letto le recensioni che arrivano da oltreoceano sul Surface RT (Microsoft Surface RT: prime recensioni piuttosto freddine), e che a conti fatti evidenziano sia lati positivi che negativi. A decidere però come sempre saranno i consumatori, e il grande giudizio lo emetterà il tempo. Ad esempio l'attuale amministratore delegato di Microsoft, Steve Ballmer, nel 2007 derideva l'iPhone, ma poi dovette ricredersi. Tim Cook potrebbe incappare nello stesso destino, dopotutto.

La casa di Cupertino si sente però sicura della propria posizione e finora ha seri motivi per esserlo. Nel quarto trimestre fiscale 2012, terminato il 29 settembre, ha raggiunto un fatturato di 36 miliardi di dollari, un utile netto di 8,2 miliardi (EPS, utile per azione, di 8,67 dollari). L'anno passato l'azienda si era fermata un fatturato di 28,3 miliardi di dollari e un utile netto di 6,6 miliardi (EPS di 7,05 dollari). Per inciso, le attese di Apple per questo trimestre erano più basse, pari a un fatturato di 34 miliardi e un utile per azione di 7,65 dollari. Sul fronte del margine lordo c'è stato un leggero calo dal 40,3% dello stesso periodo del 2011 all'attuale 40%.  

Le vendite di prodotti Apple al di fuori degli Stati Uniti hanno raggiunto una quota del 60%. Nell'area americana le vendite sono cresciute del 43% rispetto all'anno scorso e dell'8% rispetto al terzo trimestre, mentre in Europa sono salite dell'8% sull'anno passato e scese del 3% sui tre mesi precedenti. Ottimo andamento in Giappone (+113% e +18%), mentre nel resto dell'area Asia-Pacifico sono cresciute del 15% su base annua e scese del 4% sul trimestre. Da segnalare che nell'intero anno fiscale la Cina ha generato all'incirca il 15% del fatturato Apple, con un apporto di 23,38 miliardi di dollari.

I consumatori hanno acquistato principalmente iPhone (26,9 milioni), facendo segnare una crescita su base annua del 58% (17,01 milioni). A tal proposito Apple specifica la domanda di iPhone 5 è più alta rispetto al numero di dispositivi che effettivamente riesce a produrre. iPhone e accessori hanno avuto un impatto sul fatturato di 17,1 miliardi di dollari. Per quanto riguarda la gamma iPad, l'aumento è stato "solo" del 26%, per un dato intorno ai 14 milioni di tablet venduti (da 11,2 milioni dell'anno passato). Il peso nel fatturato, compresi gli accessori, è stato di 17,5 miliardi.

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E mentre il mercato PC è in crisi, le vendite dei Mac sono cresciute dell'1%, passando da 4,8 a 4,9 milioni di unità (80% sono MacBook). Sul fronte iPod, come ormai consueto da diversi trimestri a questa parte, Apple ha registrato un calo delle vendite del 19%, passando da 6,62 a 5,3 milioni di pezzi. Tra qualche mese sarà interessante osservare se il recente rinnovamento della gamma nano e Touch invertirà tale tendenza. Nel frattempo il modello Touch catalizza oltre la metà delle vendite e la quota nel mercato dei lettori MP3 di Apple è superiore al 70%. iTunes Store ha raggiunto un fatturato record di 2,1 miliardi e sono state "piazzate" 1,3 milioni di Apple TV. Il consiglio di amministrazione ha approvato un dividendo di 2,65 per azione (azioni ordinarie), che sarà liquidato agli azionisti il 15 novembre. "Per il primo trimestre fiscale 2013 ci aspettiamo un fatturato di 52 miliardi e un utile per azione di 11,75 dollari", ha dichiarato il direttore finanziario Peter Oppenheimer.

Tirando le somme sull'intero anno, Apple ha raggiunto un fatturato di 156,5 miliardi, con un utile netto di 41,7 miliardi. L'azienda nel 2011 si era "fermata" a un fatturato di 108,2 miliardi e un utile di 25,9 miliardi. Da rilevare che con l'ultimo trimestre la liquidità dell'azienda è salita da 117,22 a 121,3 miliardi. Per quanto riguarda la vendita di prodotti, nell'anno sono stati acquistati 125 milioni di iPhone, 58 milioni di iPad, 18 milioni di Mac e 5 milioni di Apple TV, quest'ultima in netta crescita rispetto ai 2,8 milioni dell'anno precedente.

Infine, come nota a margine, Apple ha dichiarato che continuerà ad avere rapporti con Samsung sul fronte produttivo, andando un po' raffreddare le recenti indiscrezioni in merito a una possibile rottura (qui e qui) con la casa sudcoreana. I conti presentati, nonché le prospettive, non hanno fatto gridare di gioia Wall Street, che non ha preso bene il dato sul numero di iPad venduti, un utile per azione più basso delle attese e una stima di fatturato per il primo trimestre fiscale 2013 minore dei 55 miliardi previsti.