Un pezzo di TIM non sarà più italiano, venduto agli americani per 20 miliardi

Approvata dal Consiglio di Amministrazione di TIM l'offerta di KKR per NetCo, il perfezionamento dell'operazione è atteso entro l'estate 2024.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Il Consiglio di Amministrazione di TIM si è riunito tra il 3 e il 5 novembre, presieduto da Salvatore Rossi, per prendere in considerazione l'offerta vincolante presentata da Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. (KKR) per l'acquisto di parte delle attività di rete fissa di TIM, noto come NetCo, inclusa FiberCop. La decisione del Consiglio, che ha visto l'approvazione dell'offerta con 11 voti favorevoli e 3 contrari, rappresenta un passo significativo nel percorso di trasformazione di TIM.

L'offerta vincolante presentata da KKR valuta NetCo, escludendo Sparkle, a un valore di impresa di 18,8 miliardi di euro, con la possibilità di ulteriori aumenti fino a 22 miliardi di euro in base a condizioni predefinite. Questa mossa strategica consentirà a TIM di ridurre il proprio indebitamento finanziario di circa 14 miliardi di euro. Inoltre, fornirà a TIM una solida struttura di capitale con un rapporto tra debito netto ed Ebitda inferiore a 2 volte, consentendo all'azienda di operare in un ambiente finanziario più flessibile.

Il processo decisionale del Consiglio è stato guidato da un ampio esame, supportato da consulenti finanziari di alto livello come Goldman Sachs, Mediobanca e Vitale & Co, oltre a consulenti legali come Gatti Pavesi Bianchi Ludovici Studio legale associato. Inoltre, il parere di eminenti esperti, tra cui i professori Piergaetano e Carlo Marchetti, Andrea Zoppini, Giuseppe Portale, Antonio Cetra, Claudio Frigeni e l'Avvocato Luca Purpura, ha contribuito a guidare la decisione.

L'operazione rappresenta un passo fondamentale nella strategia di "delayering" di TIM, avviata nel 2022, che mira a superare l'integrazione verticale separando gli asset infrastrutturali di rete fissa dai servizi offerti ai clienti. Questo, secondo TIM, consentirà di beneficiare di una maggiore flessibilità strategica e di una riduzione degli oneri regolamentari nel mercato domestico.

Inoltre, il Consiglio ha dato mandato al CEO di TIM per valutare ulteriormente l'offerta non vincolante per Sparkle, un'operazione che è stata estesa fino al 5 dicembre per consentire una più dettagliata due diligence e una possibile offerta più vantaggiosa.

"Due anni di lavoro a testa china si chiudono con una decisione storica: dare il via alla nascita di due società con nuove prospettive di sviluppo. Entrambe saranno il punto di riferimento per la trasformazione digitale del nostro Paese perché, grazie a questa operazione, potranno accelerare lo sviluppo tecnologico nel settore delle Telecomunicazioni.

Non è la conclusione del nostro percorso ma un nuovo inizio. Con questa operazione, infatti, diamo linfa all’infrastruttura di rete e allo stesso tempo consentiamo alla nuova TIM di focalizzarsi sull’innovazione tecnologica che serve per governare il complesso mercato dei servizi digitali e giocare un ruolo da leader.

Il primo ringraziamento per questo risultato va a tutte le persone della nostra Azienda, da sempre il punto di forza in ogni momento che abbiamo attraversato insieme. Senza di loro non sarebbe stato possibile raggiungere questo importante traguardo.

Voglio sottolineare inoltre l'importante ruolo delle Istituzioni e delle Autorità competenti che sono la miglior garanzia per l’esecuzione di questo piano.

Infine, a tutti i nostri azionisti dico che stiamo restituendo a TIM la possibilità di guardare ad un futuro sostenibile e di essere pronta a cogliere le opportunità che avrà davanti. Il nostro obiettivo è proseguire su questa strada tracciata dal piano approvato con l’appoggio dei nostri principali azionisti, restando sempre aperti al dialogo e alle proposte che ci vengono sottoposte, in particolare, dai soci più importanti.

Siamo convinti che la forza del nostro Gruppo, insieme a ciò in cui crediamo, porterà a far crescere l’Azienda e a generare valore per tutti. Ora torniamo a lavorare a testa bassa per mettere a terra questa grande e storica decisione del CDA di oggi." ha dichiarato Pietro Labriola, Amministratore Delegato di TIM

Salvatore Rossi, Presidente TIM, ha così commentato:

"Le delibere approvate oggi con grande responsabilità e coraggio dal Consiglio di TIM vanno nella direzione di fare il bene di TIM, delle persone che vi lavorano, dei suoi azionisti, del Paese intero.

Una scelta chiara su un tema di cui si discuteva da molti anni. La cessione della rete a un investitore infrastrutturale come KKR ha trovato anche l'apprezzamento del Governo, che sosterrà questa operazione con ingenti risorse; ridà una prospettiva di crescita al Gruppo TIM.

La nuova TIM dei servizi, più libera da pesi finanziari e più forte sul mercato, potrà dare il suo contributo a sviluppare quella capacità di innovazione che è fondamentale per accompagnare famiglie, imprese e pubblica amministrazione verso un futuro totalmente digitale".

Intanto per Vivendi, uno dei principali azionisti di TIM, la decisione del CdA è illegittima. Infatti, Vivendi in una nota ha dichiarato:

“I diritti degli azionisti di TIM sono stati violati. La decisione del CdA è illegittima. Vivendi utilizzerà ogni strumenti legale a sua disposizione per contestare questa decisione e tutelare i suoi diritti e quelli di tutti gli azionisti“.

Sebbene, dunque, l'operazione sembri ormai ad un passo dalla conclusione, Vivendi potrebbe cercare di far valere la propria posizione. Il perfezionamento della vendita dovrebbe avvenire entro l'estate 2024, sempre che l'investitore francese non riesca a mettersi di traverso ed evitare il passaggio di consegne.