Le 5 mappe open world più spettacolari della storia dei videogiochi

Quali sono le mappe più impressionanti della storia dei videogiochi? Ne abbiamo scelte 5, dove perdersi in viaggi davvero indimenticabili.

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a cura di Michele Pintaudi

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L’evoluzione tecnologica è solo uno dei tanti, tantissimi elementi che ha contribuito alla crescita del videogioco negli ultimi decenni.: stiamo parlando di un processo inarrestabile, che con il passare del tempo sta assumendo forme sempre più rilevanti sotto moltissimi aspetti. Talvolta si tratta di “semplici” esercizi di stile, mentre in altre occasioni ci troviamo di fronte a delle vere e proprie rivoluzioni.

Tutti questi cambiamenti hanno mutato per sempre il nostro modo di approcciarci a questo medium, che ormai ha definitivamente superato la barriera dell’intrattenimento: siamo di fronte a qualcosa di molto più complesso, e l’aspetto meramente tecnico ha ricoperto in tutto ciò un ruolo centrale. Pensiamo semplicemente a com’è cambiato negli anni il colpo d’occhio, ovvero la primissima impressione che un titolo ci riesce a trasmettere semplicemente osservandolo in azione per qualche secondo.

Lo scenario odierno ci mette di fronte a vere e proprie opere d’arte anche a livello visivo, con dei veri e propri mondi ricchi di dettagli tutti da scoprire. Ed è proprio l’attenzione ai dettagli ciò che rende un gioco qualcosa di più… Di un semplice gioco! Quel che vogliamo fare oggi è analizzare quelle che, al netto di anni e anni di evoluzione tecnologica, sono alcune delle mappe più spettacolari della storia dei videogiochi. Ne abbiamo scelte cinque da altrettanti giochi che, a modo loro, hanno lasciato un segno indelebile all’interno di questo medium. Pronti a questo piccolo viaggio?

Red Dead Redemption 2

Partiamo subito col botto, iniziando da uno dei titoli più importanti degli ultimi dieci anni. Red Dead Redemption 2 è a parer di molti forse l’opera meglio riuscita di Rockstar Games, che con la sua uscita nel 2018 è stata in grado di alzare ulteriormente l’asticella a livelli incredibili. La storia di Arthur Morgan è infatti una delle più appassionanti mai raccontate, e buona parte del merito va anche a una mappa curata davvero nei minimi particolari.

Da valli innevate a sterminate distese desertiche, passando per foreste fino a grandi città nel cuore dell’America: le ambientazioni del gioco funzionano anche e soprattutto perché, osservandole, ci si sente realmente immersi in quel preciso periodo storico. L’ambientazione è funzionale alla narrazione, ed è perciò che non si tratta insomma di un mero esercizio di stile.

Cavalcare nelle praterie rincorrendo un treno, ad esempio, è un’esperienza ricostruita in maniera certosina proprio grazie a tutta una serie di elementi di contorno. Tralasciando l’aspetto legato alla storia, inoltre, ci troviamo di fronte alla possibilità di esplorare senza alcun limite una mappa dalle dimensioni davvero importanti: si parla di circa 75 chilometri quadrati, con una varietà di ambienti capace letteralmente di togliere il fiato.


The Elder Scrolls II: Daggerfall

Passiamo a una saga che non ha certo bisogno di presentazioni, con un titolo che ha senza dubbio ridefinito il genere gioco di ruolo per come lo conosciamo. Il secondo atto della serie The Elder Scrolls, Daggerfall, è probabilmente noto soltanto per nome alla maggior parte dei nostri lettori ma… Occhio a prenderlo sotto gamba: stiamo infatti parlando di una mappa ampia più di 200.000 chilometri quadrati. Sì, avete letto bene.

Un numero impressionante ma che sì, nasconde un piccolo trucco al suo interno: si tratta di una mappa generata in maniera procedurale, e che perciò deve a un algoritmo le sue dimensioni così esagerate. Trattandosi di una procedura che si affida molto al caso, è inevitabile che molte sezioni della mappa siano poco curate o prive di senso: ciò non toglie quanto incredibile fosse per l’epoca, e a dire il vero ancora oggi, poter esplorare un mondo così vasto e sconfinato.

Daggerfall non sarà forse il capitolo più indimenticabile della saga, ma è con tutta probabilità uno di quei giochi senza il quale la storia dei videogiochi non sarebbe stata la stessa. A conti fatti, ha dato vita a tante piccole rivoluzioni che ancora oggi riecheggiano all’interno di questo medium.


The Witcher 3

Novigrad, Skellige, Velen… Con The Witcher 3, CD Projekt Red ha creato un mondo davvero unico nel suo genere. Una mappa dalle dimensioni considerevoli - ben 228 chilometri quadrati - che racchiudono storie, eventi ed emozioni perfette a rievocare l’atmosfera dei romanzi di Andrzej Sapkowski.

Il livello di interattività con l’ambiente e con i personaggi che lo popolano sono i veri punti di forza di un’esperienza che, anche a distanza di anni, si rivela sempre in grado di coinvolgere l’utente a più livelli. I due DLC Blood and Wine e Hearts of Stone non fanno che arricchire ulteriormente il tutto, per quella che a conti fatti appare nel complesso come una delle migliori ambientazioni fantasy nel mondo del gaming.


Assassin's Creed: Origins

La saga di Assassin’s Creed è celebre perché, come poche altre, riesce a (ri)portare alla ribalta eventi e periodi storici in maniera davvero interessante: la ricostruzione storica non sarà sempre accurata al 100%, ma le ambientazioni si dimostrano sempre e comunque immersive e ricche di piccoli particolari in grado di stupire senza se e senza ma.

Assassin’s Creed: Origins è forse l’esempio più adatto a descrivere come e quanto la saga di Ubisoft abbia davvero una marcia in più in questo senso, con un titolo capace di accompagnare il giocatore in un fantastico viaggio nel magnifico Egitto del I secolo avanti Cristo. 80 chilometri quadrati densi di storia, nei quali è possibile tuffarsi anche grazie alle Discovery Tour: modalità ad hoc per tutti gli avventurieri che desiderano scoprire ogni frammento di un’epoca ricca di fascino, con una vera e propria visita guidata che si può peraltro rivelare una bellissima lezione di storia.


GTA V

Chiudiamo con quello che, negli ultimi anni, si è affermato come uno dei più grandi successi della storia dei videogiochi: GTA V ha infatti superato la bellezza di 170 milioni di unità vendute, e fa un certo effetto pensare come questo titolo ancora così popolare celebri quest’anno il suo decimo compleanno. Ci troviamo di fronte a un gioco epico ed epocale con una mappa, quella di Los Santos, capace di racchiudere al suo interno ambientazioni d’ogni genere.

Si passa dalle spiagge assolate ai quartieri alti della parte più ricca della California, arrivando fino alla campagna dei “redneck” e al ghetto dove risiede buona parte della comunità nera della città. Un mix di location che rappresenta un po’ anche il melting pot che GTA V vuole comunicare: un mondo globalizzato e per questo ricco di meraviglia e di contraddizioni, tutte rievocate anche nelle dettagliatissime ambientazioni. La mappa del gioco, insomma, rappresenta dunque un vero punto di forza per l’intera esperienza: più di 48 chilometri quadrati tutti da esplorare, pieni di angoli da scoprire e di misteri che rendono il tutto qualcosa di ancor più indimenticabile.


Abbiamo visto insieme alcune delle mappe più spettacolari della storia dei videogiochi: ambientazioni uniche, capaci di stupire non solo per le dimensioni ma per la loro capacità di coinvolgere a moltissimi livelli. Ne abbiamo citate giusto cinque ma, chiaramente, l’industria videoludica ce ne ha regalate moltissime altre, ed è proprio qui che entrate in gioco voi.

Quello che vi chiediamo è infatti di raccontarci nei commenti quelle che, nel corso della vostra storia da videogiocatori, sono state le mappe che più vi hanno colpito nella storia dei videogiochi. L’unico limite, a questo punto, è soltanto quello della fantasia.