5 videogiochi stealth da riscoprire

L'arrivo della Master Collection di Metal Gear è l'occasione per riscoprire alcuni titoli del filone stealth, pronti?

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a cura di Michele Pintaudi

Editor

Il mondo dei videogiochi, si sa, è bello perché vario: il mercato di oggi da a chiunque la possibilità di attingere da un catalogo davvero, ma davvero importante a livello di qualità e quantità. Un aspetto questo che si presta chiaramente a molte discussioni, ma oggi non siamo qui per questo.

L’uscita della Master Collection di Metal Gear Solid, accolta in maniera non troppo felice da critica e pubblico, ha risvegliato in molti la voglia di scoprire e riscoprire un genere assai particolare: quello dei videogiochi stealth, di cui l’opera di Hideo Kojima è con tutta probabilità uno dei prodotti più emblematici. La definizione corretta vede di base gli stealth come dei videogiochi basati sull'abilità dell’utente di evitare di essere rilevato dal nemico per poter completare degli obiettivi prefissati, e l’industria del gaming offre in tal senso molti modi diversi di concepire il tutto.

Quello che vogliamo fare oggi è accompagnarvi alla (ri)scoperta di alcuni titoli del genere che, a nostro parere, meritano attenzione anche a molti anni dalla loro uscita. Ecco a voi una lista di 5 videogiochi stealth che dovreste assolutamente recuperare, buona lettura!

5 videogiochi stealth dal passato

Thief: The Dark Project

Partiamo con il primo capitolo di una serie che tanti di voi ricorderanno con molto affetto. Thief: The Dark Project - disponibile sul mercato italiano con il nome Dark Project: L’ombra del ladro - esce nel 1998 a seguito di un lungo e attento lavoro a cura del team Looking Glass Studios.

L’opera ci mette nei panni di Garrett, ragazzo cresciuto nella Confraternita dei Custodi che decide di abbandonare per andare per la sua strada: ha qui inizio il suo viaggio nella Città, dove tra una missione e l’altra si andrà a delineare una storia fatta di misteri, profezie e furti da portare avanti con cura e attenzione. Nonostante esista la possibilità di agire come in un comune gioco d’azione, la componente stealth risulta qui marcata e davvero ben realizzata: saremo infatti in grado di muoverci nell'ombra ed evitare ogni contatto col nemico e, con l’avanzare del gioco, il livello di sfida crescerà in maniera sempre più importante.

A The Dark Project sono seguiti altri tre capitoli e, nonostante la saga Thief sia al momento in pausa dal 2014, gli appassionati di tutto il mondo restano speranzosamente in attesa di nuovi sviluppi per quello che è uno dei franchise più amati nel suo genere.

Splinter Cell

E in una lista del genere non poteva certo mancare una delle saghe stealth per eccellenza: Splinter Cell, serie della quale oggi vogliamo rispolverare il primissimo capitolo datato 2002. Ideato con il contributo diretto dello scrittore Tom Clancy, che ha lavorato in prima persona nella stesura della storia, il titolo ci introduce il personaggio di Sam Fisher: ex Navy SEAL richiamato in servizio per una missione che solo un agente con la sua esperienza può portare a termine.

Sono tanti gli elementi tipici del genere che qui troviamo ottimizzati, e che anche a distanza di anni testimoniano un ottimo lavoro da parte di Ubisoft Montreal. Prendiamo ad esempio la tuta di Sam, equipaggiata da sensori fotosensibili che indicano quando si viene rilevati da un nemico, o anche la possibilità di sfruttare l’ambiente per compiere acrobazie ed evitare di farsi scoprire dai nemici. A più di vent’anni dalla sua uscita, il primo Splinter Cell rimane una perla di assoluto rilievo che ci sentiamo senza ombra di dubbio di consigliare anche al pubblico più giovane… E allora perché non approfittare del Remake attualmente in sviluppo?

Hitman

Non sono molti i franchise che possono vantare la longevità di Hitman, una saga che dal 2016 ha vissuto una nuova giovinezza con una serie di titoli assolutamente degni di nota. Chi vi scrive è particolarmente affezionato al secondo capitolo, uscito nel 2002 e capace tutt’oggi di regalare qualche ora di puro stealth.

Hitman 2: Silent Assassin ci riporta nei panni dell’Agente 47, che dopo gli eventi del primo capitolo ha deciso di cambiare vita e di redimersi, trasferendosi in un convento nel Sud Italia per ritrovare la pace interiore. Questa pace non è però destinata a durare, e un improvviso colpo di scena costringerà il nostro sicario a tornare in scena. Ha dunque inizio un viaggio in giro per il mondo, dalla Russia all’Afghanistan passando per il Giappone, per un’avventura impreziosita dall’ottima colonna sonora di Jesper Kyd e da un’atmosfera a suo modo davvero unica.

Mark of the Ninja

Passiamo a un altro stealth indimenticabile, sviluppato da Klei Entertainment e uscito nel settembre 2012. Stiamo parlando di Mark of the Ninja, action a scorrimento orizzontale che ci catapulterà nei panni di un misterioso ninja senza nome. Quest’avventura, ambientata nei giorni nostri, si distingue per l’incredibile cura nel dar vita a una serie di situazioni stealth particolarmente geniali: ci troviamo in un ambiente 2D ricco di possibilità di interazione, dove ogni elemento ha un suo perché e nulla è lasciato al caso.

Le ambientazioni saranno caratterizzate da zone di luce e ombra, nelle quali nasconderci o decidere di palesarci al nemico, e in alcune sezioni avremo quasi l’impressione di trovarci di fronte a un puzzle game dinamico e dal livello di sfida davvero interessante. Mark of the Ninja è insomma un mosaico dove tutti, ma proprio tutti i frammenti che lo compongono riescono a dar vita a un’opera divertente e spettacolare sotto ogni punto di vista. Da segnalare infine l’uscita, nel 2018, di un’edizione Remastered: un’opportunità per riscoprire il gioco in versione arricchita, con una serie di contenuti extra assolutamente da non perdere.

Tenchu: Stealth Assassins

Chiudiamo con il titolo che diede il via a una saga che, purtroppo, con gli anni è finita nel dimenticatoio. Un vero peccato perché Tenchu: Stealth Assassins è e rimane uno dei migliori titoli nel suo genere, e anche a distanza degli anni appare come un’esperienza più che piacevole a livello videoludico. Uscito nel 1998, il gioco ci mette nei panni di Rikimaru e Ayame, due ninja al servizio di Lord Gohda in un’epica avventura strutturata in dieci capitoli.

A colpire in modo particolare è appunto la componente stealth, con tutta una serie di oggetti che sarà possibile sfruttare per portare a termine i nostri compiti: dal semplice rampino al classico shuriken, passando per insospettabili ciotole di riso avvelenato utile a inibire ogni nemico. Il titolo fu sviluppato da Acquire e distribuito in Europa e Stati Uniti da Activision, la quale decise di cavalcare l’onda del successo del gioco per dar vita ad alcuni sequel… Che purtroppo non riusciranno a raggiungere le vette del primo capitolo, né sotto l’aspetto qualitativo né in termini di vendite. Da segnalare in ogni caso, all’interno di Stealth Assassins, la presenza del doppiaggio in lingua italiana: non mancano infatti voci molto note nel panorama nazionale tra cui quelle di Claudio Beccari, Luca Sandri e Roberta Gallina Laurenti.

Abbiamo visto insieme alcuni videogiochi stealth che, anche a diversi anni dalla loro uscita, meritano ancora e comunque di essere (ri)scoperti dai giocatori di tutto il mondo. Ognuno dei titoli qui elencati riesce infatti, a modo suo, a divertire e intrattenere pur mostrando una concezione differente dell’idea di “stealth”.

Sono tanti i modi per approcciarsi al genere insomma, e con questo articolo speriamo di avervi lasciato qualche spunto o quantomeno di avervi strappato un sorriso figlio di tanti bei ricordi videoludici del passato. La parola passa ora a voi giocatori, e vi chiediamo di raccontarci nei commenti le vostre personalissime esperienze in proposito: qual è, a vostro parere, il miglior videogioco stealth della storia?