Uno contro tutti

Serie dimenticata dall'inizio del secolo, con un quarto episodio non molto entusiasmante, Alone in The Dark firma il suo ritorno grazie a una lunga collaborazione tra gli studi francesi di Eden Games e Atari. Edward Carnby firma così il suo atteso ritorno, ma il risultato finale non è dei più brillanti.

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a cura di Tom's Hardware

Uno contro tutti

Avvolto nella sua solitudine, Carnby potrà sempre e solo contare sulla propria forza d’animo. Gli sporadici personaggi secondari non sono mai d'alcun aiuto. Da un grande hotel in procinto di crollare, fino agli abissi di Central Park, Eddy dovrà sopravvivere per una dozzina di ore, spalmate su otto capitoli (a loro volta divisi in episodi) proposti come in un DVD. In maniera abbastanza originale e sorprendente, i giocatori hanno la possibilità di scegliere quale sequenza affrontare (eccetto l’ultimo capitolo) senza rispettare la logicità della trama. Un’anteprima, introdotta dalla tipica frase "negli episodi precedenti", permette di scoprire i fatti antecedenti il capitolo selezionato.

Per quanto riguarda il gameplay, il gioco è un Survival (Horror lo lascerei da parte) a tutti gli effetti. Il combattimento è quindi marginale rispetta alla fuga, vero fulcro dell'azione. L'elemento centrale di Alone in The Dark è il fuoco. Migliore amico e peggior nemico allo stesso tempo, il fuoco può uccidere Carnby, infatti, ma è anche l’unico mezzo per sconfiggere definitivamente una creatura corrotta dal potere di Lucifero. Far esplodere il cranio di uno zombie può essere un buon modo per rallentarlo, ma alla lunga non si rivelerà un colpo letale; in compenso, un semplice accendino accompagnato da una bomboletta spray anti-zanzare basta a trasformare la più cattiva delle creature in un residuo da portacenere.