Crollo visivo

Serie dimenticata dall'inizio del secolo, con un quarto episodio non molto entusiasmante, Alone in The Dark firma il suo ritorno grazie a una lunga collaborazione tra gli studi francesi di Eden Games e Atari. Edward Carnby firma così il suo atteso ritorno, ma il risultato finale non è dei più brillanti.

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a cura di Tom's Hardware

Crollo visivo

In passato alcuni giochi erano riusciti a nascondere le lacune della loro giocabilità inscenando trame eccezionali o scenografie coinvolgenti, ma questo Alone in The Dark non ci prova nemmeno. L’ambiente è sinceramente deludente, ad eccezione dell'inizio del gioco; la trama scorre, ma non trasmette nessun tipo di emozione e, per finire, il gioco non riesce mai a impaurire. Al tutto bisogna sommare il pessimo finale, che preferiamo non rivelare per non rovinarvi la sorpresa.

I titoli di questo genere non hanno mai brillato per libertà d'azione, anche se Eden aveva promesso un Central Park paragonabile ad un vero e proprio mondo aperto. Il gioco, invece, ci porta sempre da un punto A ad un punto B. Solo l'inizio dell'ultimo capitolo permette al giocatore di esplorare il parco alla ricerca delle radici demoniache (una parte dell’avventura, tra l’altro, di una noia mortale) che, una volta bruciate, permettono ad Edward di aumentare la sua visione spiritica. Premendo lo stick destro, l'eroe chiude gli occhi ed è in grado di vedere elementi invisibili per i comuni mortali. Un'altra idea interessante, ma poco sfruttata.

Neppure tecnicamente possiamo parlare di un successo. Oltre a cadute improvvise di frame rate e una totale mancanza nella gestione del v-sync, il titolo di Eden soffre di numerosi bug di collisione. In automobile, ad esempio, le tre foglioline di un cespuglio sono più letali di un muro di cemento armato. Anche in occasione delle fasi a piedi il risultato non cambia: Edward può restare bloccato contro gli oggetti abbastanza facilmente, per non parlare delle falle invisibili nascoste sotto alcuni angoli delle stanze. Non meravigliatevi, quindi, se Edward dovesse cadere all’improvviso nel vuoto. Visibilmente accettabile, grazie ad alcuni effetti luce ben riusciti (non senza errori) ed alcune scene gradevoli, Alone in the Dark resta distante dalle migliori produzioni del mercato console di nuova generazione.