Pad alla mano

Serie dimenticata dall'inizio del secolo, con un quarto episodio non molto entusiasmante, Alone in The Dark firma il suo ritorno grazie a una lunga collaborazione tra gli studi francesi di Eden Games e Atari. Edward Carnby firma così il suo atteso ritorno, ma il risultato finale non è dei più brillanti.

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a cura di Tom's Hardware

Pad alla mano

Il gioco offre due visuali: in prima e in terza persona, facilmente alternabili premendo il tasto Y. Per quanto riguarda il trasporto di oggetti, Carnby si deve accontentare delle tasche interne della giacca, ma può afferrare due oggetti simultaneamente, uno nella mano sinistra, uno nella mano destra. Per risolvere alcuni enigmi o semplicemente freddare un nemico, è possibile utilizzare diversi stratagemmi. Per creare una molotov improvvisata, ad esempio, basta versare del liquido infiammabile (alcool, benzina) in una bottiglia, aggiungerci uno stoppino (fazzoletti, bende) e munirsi di uno Zippo: le buone idee non mancano, e consolidano la reputazione della serie in materia di Survival nudo e crudo. Anche il sistema di cura è particolarmente interessante: una volta esausti per via dei colpi inflitti dai nemici, ci si può disinfettare e bendare le ferite, sfruttando gli oggetti trovati nel corso del gioco.

Utilizzabile, purtroppo, solo in prima persona, la pistola può essere alternata con armi di fortuna, ideali per i combattimenti corpo a corpo, con una visuale alle spalle del personaggio, con i movimenti di Carnby diretti tramite lo stick analogico destro. Che si tratti di una sedia, di un bastone o di una bombola di gas, il compito è sempre lo stesso: emulare movimenti realistici, verticali, orizzontali o circolari, per sferrare dei colpi. Oltre che nei combattimenti, questo aspetto originale del gameplay può essere sfruttato per sfondare un muro o spostare un mucchio di macerie. Dove altri cercherebbero la chiave adatta per aprire questa o quella porta, Ed risponde con la sana violenza.