Anche Nintendo si allea con Sony e Microsoft contro Activision

Dopo Sony e Microsoft, anche Nintendo prende una netta posizione contro Activision e l'ambiente di lavoro tossico. Ed è forse la reazione più dura.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Activision è oramai accerchiata
da più fronti dopo l'inchiesta del Wall Street Journal. Anche Nintendo, dopo Sony e Microsoft, ha deciso infatti di prendere iniziativa contro la cultura da confraternita e l'ambiente di lavoro, che le denuncie del personale hanno dimostrato essere poco sicuro per diverse categorie di persone più deboli e più fragili. Una lunga inchiesta, divenuta pubblica durante l'estate 2021 e che ora è tornata nuovamente alla luce, per via della protezione che alcuni soggetti godevano, fornita direttamente dal CEO Bobby Kotick.

Nintendo ha spedito una mail a tutti i dipendenti del colosso nipponico (nessuno escluso), firmata dal presidente della divisione statunitense Doug Bowser. Ed è forse la più dura risposta ai fatti che stanno travolgendo Activision. Nella missiva digitale, infatti, Bowser ha definito ciò che sta accadendo negli uffici del publisher di Irvine "inquietante e disturbante", affermando di aver seguito con attenzione ciò che è successo all'interno della società.

"Tutto ciò che ho visto va contro i miei valori, così come va contro quelli di Nintendo", si legge mai. Bowser continua, affermando che dall'industria dei videogiochi si aspetta un ambiente di lavoro inclusivo, sicuro e con alti standard qualitativi in merito al trattamento del personale. Non solo: il presidente di Nintendo of America prosegue, citando anche il board dell'ESA (organizzatrice dietro l'E3 e non solo), affermando come la società che riunisce diversi publisher al suo interno deve spingere i suoi membri al massimo degli standard qualitativi. Una situazione in cui ovviamente non si riconosce Activision, vista la quantità di denunce disturbanti che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi mesi.

Sicuramente è un momento molto delicato per Activision, che potrebbe portare anche alle dimissioni del CEO Bobby Kotick. Nella giornata di ieri era emerso un nuovo report, che indicava come l'attuale presidente della società sia pronto a fare un passo indietro se non riuscirà a risolvere i problemi interni al publisher in breve tempo. Il consiglio di amministrazione, però, continua a difendere Kotick e non intende rimuoverlo. Lo scenario rischia comunque di cambiare, considerando come la massima figura dirigenziale sia oramai attaccata da più fronti, incluso quello degli stessi dipendenti.

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