Personaggi che lasciano il segno

Dopo il successo del primo Borderlands Gearbox ci presenta il suo entusiasmante seguito. Lo sparatutto di ruolo mantiene le promesse e setta un nuovo livello qualitativo per questo genere di videogiochi.

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a cura di Tom's Hardware

Personaggi che lasciano il segno

Alcuni giocatori sono rimasti delusi dagli scenari ripetitivi del primo Borderlands, dalla narrazione e dai personaggi non giocanti "anonimi". Borderlands 2 rimedia all'errore proponendo ambienti più vari e personaggi destinati a rimanere scolpiti nella memoria, a partire dal cattivone di questo gioco: il presidente della Hyperion, Jack il Bello, un personaggio esilarante e terribile allo stesso tempo. In tutta l'avventura si comporterà come se fosse un bambino in possesso di una bomba nucleare, e questa è l'analogia migliore che abbiamo trovato per descriverlo.

Sir Hammerlock

Non manca il gradito ritorno di alcuni personaggi del primo episodio, che in Borderlands 2 finalmente riescono a brillare mostrando una spiccata personalità. Ritroveremo ancora il celebre Marcus, la "bollente" e pazza Moxxi e l'abile meccanico Scooter, ma anche i nuovi arrivati non hanno nulla da invidiare.

Il buon vecchio Sir Hammerlock, per esempio, si propone come una sorta di Ernest Hemingway di Pandora e chiederà regolarmente il nostro aiuto per studiare la fauna locale, mentre Tiny Tina è un'esperta di esplosivi di tredici anni completamente fuori di testa.

Le aree popolate del gioco, i cosiddetti villaggi, sono animate da una decina di personaggi che vagheranno in giro commentando le ultime notizie o facendo divertenti battute. Siamo ben lontani dagli standard di New Haven, dove le persone sono vive come i cumuli d'immondizia sparsi nella zona. Lo sforzo di Gearbox di creare un universo più vivo del primo capitolo è decisamente apprezzabile.

La campagna principale durerà circa una ventina di ore, senza contare le numerose missioni secondarie. Aggiungete a tutto questo la possibilità di giocare il titolo con quattro personaggi diversi e in multiplayer cooperativo con i propri amici e capirete di ritrovarvi di fronte a un titolo in grado di tenervi impegnati a lungo.

Pandora by night - Clicca per ingrandire

Dal punto di vista tecnico l'Unreal Engine abbinato alla tecnica del Cell Shading fa il suo dovere, con una generosa profondità di campo ed effetti di luce ben riusciti. Il gioco si muove senza problemi al massimo dei dettagli, a patto di usare un PC relativamente moderno. Abbiamo notato alcuni bug delle texture, soprattutto quando alcuni nemici hanno provato a ripararsi dietro barricate troppo sottili, causando la compenetrazione fra i poligoni dei loro corpi e la trama dell'ostacolo.

La colonna sonora è perfettamente adatta al gioco, anche se in alcuni casi ci è sembrata poco ispirata. Nulla da dire invece sulla direzione artistica, semplicemente ineccepibile. Forse alcuni avrebbero preferito un cambiamento più accentuato, ma la realtà è che uno dei punti di forza di Borderlands è proprio questo: uno stile unico e inimitabile.

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Inoltre vogliamo fare i complimenti agli sviluppatori di Gearbox per avere inserito una quantità enorme di riferimenti alla cultura popolare.

Troverete personaggi che prendono in giro il celebre tormentone della freccia del ginocchio di Skyrim, banditi che cantano Never Gonna Give You Up di Rick Astley (il celebre Rickrolling), schermi di computer che mostrano le schermate di una sorta di social network simile a Facebook e non solo.

Riferimenti alle Tartarughe Ninja (con tanto di codici QR da scannerizzare sui cartoni della pizza), a Biancaneve e i sette nani, a Timoon e Pumbaa del Re Leone e molto altro ancora. Trovarli tutti è una vera e propria sfida e rappresenta una sorta di gioco nel gioco. E ora scusateci, ma abbiamo scoperto che c'è un tale Rakkman che vive in una caverna piena di pipistrelli e dobbiamo assolutamente stanarlo dal suo covo.