Days Gone su PC memorizza qualsiasi tasto schiacciato dagli utenti, mentre il gioco è in esecuzione. Ma non è finita qui: infatti. tra gli altri dati memorizzati dal gioco, alcuni contengono dettagli su cartelle e contenuti interni senza considerare la tipologia di file. Insomma, una sorta di keylogger, pronto a minare la privacy degli utenti. Stando alle parole di svariati giocatori, inoltre, sembrerebbe che non sia possibile aggirare in alcun modo, dalle impostazioni del titolo, le opprimenti politiche di raccolta dei dati, costringendo i giocatori a prendere un'ardua decisione: disinstallare il gioco, oppure mettere a rischio la propria privacy.
Altri utenti, invece, stanno utilizzando un metodo alternativo per tenere al sicuro i propri dati personali e godersi, al contempo, la bellissima opera di Bend Studio: un firewall, in modo da non spedire i propri dati a un server, nonostante continuino ad essere risucchiati dal titolo. Una politica, quella adottata dalla software house, che fatichiamo a comprendere. A sua discolpa, Bend Studio ha dichiarato di avere adottato tali politiche per contrastare l'utilizzo di cheat e hack, nonostante Days Gone sia un titolo singleplayer. Allora, che senso ha?
Noi di Game Division, ci auguriamo che la software house decida di cambiare al più presto la tipologia di raccolta dei dati, per permettere agli utenti PC di vivere in pieno la splendida avventura di Days Gone, senza doversi preoccupare per la propria privacy.
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