Doom 3 engine
Tecnicamente, il motore grafico di Doom 3, saggiamente rimodellato per l’occasione, offre ancora degli spunti interessanti. Le ambientazioni sono ricche di elementi ed in continuo movimento, agevolate dal persistente utilizzo di effetti di vario genere. Le zone open space, in minoranza rispetto ai classici corridoi, sfruttano maggiormente l’hardware della console, incappando però in lievi cali del frame rate.
Ottimo il character design, tanto da meritarsi un book illustrativo in edizione Collector per il mercato americano, e davvero impressionante la cura dei dettagli, soprattutto per quanto riguarda le armi aliene. Il design dei livelli, purtroppo, tende a riproporre quasi sempre le stesse texture, rendendo i corridoi molto simili tra di loro. Il gioco, tra l’altro, soffre terribilmente l’eventuale mancanza di un segnale HD, di conseguenza, è caldamente sconsigliato utilizzare un collegamento RGB o composito.
La parte audio non è da meno, con una discreta colonna sonora orchestrale ricca di bonus speciali e un doppiaggio, rigorosamente in Inglese (purtroppo anche per gli alieni), davvero ben campionato. Stesso identico discorso per gli effetti di contorno, precisi e quasi mai scontati.
Come capitava nell'antico Duke Nukem, vagando per i bui corridoi della Sfera di Prey capita di percepire musica e trasmissioni radio e TV - chi si ricorda la fuga di O.J. Simpson ripresa dalle TV di DN? Per un paio di volte nel gioco, in particolare, ci si trova di fronte a un Juke Box, che trasmette le note di "You Got Another Thing Coming" dei Judas Priest. Avvincinandosi al Juke Box si possono scegliere canzoni di altri gruppi rock, tra cui Halifax e Blue Oyster Cult. In questa pagina su IGN potete vedere la tracklist del juke box di Prey!
La copertina di "Screaming for Vengeance", l'album dei Judas Priest che contiene "You Got Another Thing Coming".
Tanto di cappello ai mitici Judas, ma scommetto che i ragazzi di Human Head sarebbero d'accordo sul fatto che la colonna sonora ideale di Prey sarebbe stata "The spirit horse of the Cherokee" dei Manowar. Ascoltare per credere!