EA: 350 dipendenti licenziati, non sono sviluppatori

EA ha licenziato 350 dipendenti dalle sezioni marketing e publishing: vediamo le motivazioni che hanno spinto la compagnia a compiere questa scelta.

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a cura di Nicola Armondi

Tramite le pagine di Kotaku, scopriamo che Electronic Arts ha licenziato 350 dipendenti, principalmente dalle divisioni marketing e di pubblicazione. Attualmente, EA conta ben 9000 impiegati, tra team di sviluppo e uffici amministrativi. Il 2018 pare essere stato un anno duro per molte compagnie, come ad esempio Activision Blizzard che ha visto guadagni inferiori al previsto.

Le informazioni arrivano da un'email diretta ai dipendenti, nella quale il capo di EA, Andrew Wilson, ha affermato che l'obbiettivo è di snellire le fila, migliorare il supporto ai clienti e fare alcuni cambiamenti strategici, come la chiusura degli uffici in Russia e in Giappone.

Wilson ha scritto, in traduzione: "Puntiamo a essere la più grande compagnia di videogame del mondo. Se vogliamo essere onesti con noi stessi, in questo momento non lo siamo. Dobbiamo lavorare sui nostri giochi, sulla relazione con i nostri clienti e sulla nostra azienda. All'interno della compagnia, i vari team stanno già agendo in modo tale da assicurarsi una serie di giochi di qualità e di servizi live, raggiungendo più piattaforme con il nostro contenuto e con le nostre sottoscrizioni, migliorando gli strumenti del Frostbite [ndr, il motore di sviluppo creato da DICE e usato da vari altri team], concentrandoci sul nostro network e sul cloud gaming, riducendo la distanza tra noi e la nostra community di giocatori."

Un rappresentate di EA ha affermato che la compagnia offrirà supporto ai dipendenti licenziati. Pare inoltre che questi licenziamenti, internamente, erano attesi da mesi e non siano stati una sorpresa. Si tratta di una situazione estremamente spiacevole, in ogni caso, e non possiamo fare altro se non augurare il meglio a chiunque sia stato coinvolto in questa decisione. Speriamo che il 2019 si riveli un anno migliore per il settore e di non ritrovarci a condividere notizie di questo tipo sempre più spesso.

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