Football Manager 2023 | Recensione - Poche migliorie e rivoluzione sempre lontana

Football Manager 2023 è il nuovo capitolo della popolare saga di simulazione calcistica, ci avrà convinto completamente?

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a cura di Mario Petillo

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Football Manager è arrivato a una fase di stanca, ma ci è arrivato già da qualche anno, in realtà. In quel Paese di allenatori, calciatori e politici che è l'Italia, però, continua a essere principe incontrastato di una fortissima nicchia che non può fare a meno di concentrarsi su quell'attività manageriale che ci permette di vivere a piene mani il sogno del calcio. Ma non solo, perché Football Manager riesce a essere principe in tutto il mondo, non avendo più nessun tipo di rivale a contrastarlo, nemmeno quel Fifa Manager che fino a una decina di anni fa ci aveva anche provato a spodestarlo, invano. Sports Interactive, così, si gode quel monopolio destinato a rimanere tale, con una pubblicazione annuale che soddisfa quegli appassionati, ma che inevitabilmente solleva qualche critica. Andiamo a snocciolarle insieme, adesso.

Football Manager 2023: pianificare il tuo futuro

Partiamo dalla prima novità che viene inserita in Football Manager 2023, ossia il Piano della squadra, proposto in originale come Squad Planner. Inserito nella dashboard lì dove qualche anno fa era stato aggiunto anche lo spazio per il centro dati, si tratta di una finestra che ci permette di andare ad analizzare ruolo per ruolo i nostri giocatori, capire in che ruolo sarebbe meglio schierarli e dove intervenire per modificare qualcosa in sede di calciomercato. L'aspetto più interessante del Squad Planner risiede nel fatto che all'interno delle nostre analisi potremo andare a inserire anche giocatori che appartengono ad altre squadre e che non sono, quindi, all'interno della nostra rosa.

Questo significa poter andare ad anticipare eventuali interventi sul calciomercato conoscendo già che migliorie andremo ad apportare alla nostra rosa. Un aspetto fondamentale che va oltre quella che era un mero confronto tra il giocatore A e il giocatore B, da affidare tra l'altro a dei numeri e a quella che poteva essere una conoscenza limitata del nostro staff. Come sapete, d'altronde, alcune statistiche di determinati giocatori, soprattutto se la vostra carriera andrà a dipanarsi tra le serie inferiori, tra cui la Serie C italiana, non sono sin da subito visibili e sarà necessario investire nella rete degli osservatori. Poter quindi sfruttare questo nuovo strumento vi permetterà di avere anche una proiezione su ciò che andrete a costruire l'anno prossimo, nel caso in cui le trattative dovessero andare a buon fine.

Per chi è abituato a Football Manager e non ha perso nemmeno un'edizione della serie saprà che non siamo dinanzi a delle valutazioni innovative, né a un sistema che ci permette di svoltare la nostra attività da manager. Semplicemente è una schermata riepilogativa e riassuntiva di ciò che succede intorno a noi, in grado di darci una proiezione efficace sul futuro e un confronto rapido ed efficace con giocatori che abbiamo inserito nella nostra lista dei selezionati. Inoltre l'aspetto più affascinante risiede nel fatto di poter avere una vista fino a due anni nel futuro, così da avere visibilità anche sul naturale deterioramento dei giocatori e del loro possibile canto del cigno.

Il procuratore sul tetto del mondo

A parte questa aggiunta, Football Manager 2023 non è cambiato praticamente in niente. Il peso dell'agente è sicuramente sempre più al centro, diventando sempre più fulcro così come era accaduto nel corso della precedente edizione. Potremo continuare a contattarli in anticipo per scoprire su che stime si aggirerà il possibile accordo, sia con la società che con il giocatore, come se il procuratore fosse un onnisciente essere che tutto sa e tutto controlla. In alcuni casi è stato fondamentale, l'anno scorso così come quest'anno, per evitare di imbarcarci in trattative estenuanti che non arrivavano a una conclusione oppure altre che non potessero trovare sbocchi sensati per arrivare al dunque.

Le aggiunte dal punto di vista tecnico, là dove Sports Interactive continua a insistere sulla medesima formula del motore grafico, ci portano a parlare delle licenze acquistate per la Conference League, la Europa League e la Champions League. Grafiche ufficiali sia prima che durante e dopo le partite, ma anche durante i sorteggi, con tutti i palchi riprodotti per rendere reale l'avventura. Un aspetto che cozza col fatto che molte squadre, invece, non hanno ancora i nomi ufficiali e gli stemmi: tra questi il Napoli, presente come Parthenope, o anche il Monza, che si chiama Brianza, fino al Salento, che sarebbe il Lecce. Un peccato che, immaginiamo, possa essere concesso a un database talmente enorme da permettervi di fare affari anche con la squadra del vostro paese, ovunque voi siate.

In quel settore in cui ancora continuano le conferenze stampe inutili e prolisse, con domande sempre ridondanti anche durante gli avvenimenti più naturali e basilari, andiamo a collocare le attività con i tifosi. Il rapporto con il club è diventato più intenso, con i gruppi organizzati che sono pronti ad avanzare richieste al manager, così come avviene da parte della dirigenza. Il feedback dei supporter arriva nelle medesime modalità, con un voto generale e con delle missioni da portare a termine, sulle quali verrete aggiornati di volta in volta: alcune richieste sono spesso molto velleitarie (nel mio caso, da allenatore dell'Avellino, di avere la meglio sulla Salernitana, che gioca due categorie sopra, oppure con il Bari, che gioca in un campionato diverso), ma altre sono realistiche e percorribili, fino ad avere una visione complessiva anche dello stadio e di come si suddividono i vari tifosi.

Un aspetto sicuramente interessante, che in alcune situazioni diventa molto più asfissiante di altri: pensate alle grandi squadre che hanno delle tifoserie immense e paragonatele a realtà locali, che invece vi permetteranno di avere maggior margine d'azione in caso di errore e di poter comunque riparare a tutti i vostri errori. Sicuramente un lavoro di fino non da sottovalutare, perché oltre all'enorme database già a nostra disposizione ci siamo così ritrovati anche dinanzi a delle conoscenze riguardanti i tifosi che, in alcuni casi, potevano non essere alla nostra portata.