Attacco al PSN, danni ancora non calcolati

Sony ha svelato i primi dettagli sul programma di protezione dal furto d'identità per gli utenti italiani del Playstation Network. Nel frattempo il boss Stringer è tornato su quanto successo e Computer Build ha pubblicatole presunte prove dell'insicurezza delle infrastruttura online della casa nipponica.

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a cura di Manolo De Agostini

Attacco al PSN, danni non ancora calcolati

Nel frattempo mentre Kazuo Hirai ha dichiarato che solo una piccola percentuale di utenti ha cancellato definitivamente il suo account PSN, è tornato a parlare Howard Stringer, amministratore delegato di Sony Corporation, spiegando che in un mondo diviso tra "buoni e cattivi" non è possibile garantire la totale sicurezza di un'infrastruttura di rete o di qualsiasi altro sito Web.

"È stato un attacco senza precedenti. Molti degli attacchi subiti non sono mai riportati dalla maggioranza delle aziende, o le impegnano per un mese. Mi state dicendo che una settimana di tempo non è sufficientemente veloce?", ha dichiarato Stringer in riferimento alle critiche ricevute per non aver avvisato immediatamente gli utenti. La tesi ufficiale è che ci sono voluti giorni di analisi prima di capire cosa fosse successo e a quali dati avessero avuto accesso i malintenzionati.

Stringer ha anche dichiarato che le perdite finanziarie dovute allo spegnimento dei servizi per 25 giorni non sono ancora state calcolate. Di certo tra mancati acquisti, i costi delle indagini (che non sono ancora concluse, secondo Stringer), il ripristino del servizio, la protezione contro i furti d'identità e altre spese che sicuramente non conosciamo, non saranno quattro soldi.

Di certo questo clamoroso evento ha influito sulla mentalità di Sony nell'affrontare la tematica della sicurezza. "A ogni livello dell'azienda stiamo esaminando la sicurezza. Dalle televisioni agli ebook e così via", ha concluso l'amministratore delegato. 

Nel frattempo si è fatto nuovamente sotto il Congresso statunitense, inviando una seconda lettera a Sony per conoscere i dettagli dell'incidente. Le risposte alla prima missiva non sono state ritenute soddisfacenti.

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Questa seconda tornata di domande, indirizzate nuovamente a Kazuo Hirai, presidente di Sony Computer Entertainment, si concentrano su quell'insieme di quesiti a cui Sony non ha voluto rispondere in passato, affermando che erano ancora in corso indagini in merito. "È passato del tempo ed è possibile andare più a fondo, in particolare in virtù del fatto che Sony ha riavviato il Playstation Network".