Giochi piratati, italiani veri furfanti del P2P

L'Entertainment Software Association accusa l'Italia di essere uno dei principali centri della pirateria online dei videogiochi, insieme a Cina, Brasile, Spagna e Francia. Soltanto in queste cinque nazioni convergerebbe circa il 54 percento del traffico illegale di videogame, sulle reti P2P.

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a cura di Roberto Caccia

L'Entertainment Software Association statunitense (ESA) punta il dito contro cinque nazioni chiave, fra le quali anche il nostro paese, nelle quali avviene circa il 54 percento delle condivisioni illegali di videogiochi di tutto il mondo.

Secondo l'ESA, l'Italia, come la Cina, il Brasile, la Spagna e la Francia, non starebbe adottando misure adeguate per proteggere i diritti d'autore. Inoltre, i produttori non avrebbero canali sufficienti per portare legalmente il loro lavoro sul mercato.

L'Italia è fra le prime cinque nazioni al mondo dove circolano più videogiochi piratati

Le aziende che fanno parte dell'ESA hanno rilevato che più di 144 milioni di connessioni a livello mondiale sono implicate nel file sharing illegale di videogiochi tramite reti P2P. Circa 78 milioni di queste sono rintracciabili nelle cinque nazioni "canaglia", un numero cinque volte maggiore di quello attribuito agli utenti degli Stati Uniti.

Anche la presenza sul mercato illegale di "cartucce" speciali che rendono più facile la copia o la riproduzione di giochi scaricati illegalmente contribuisce a ingigantire questo fenomeno. Inoltre questi dispositivi sono reperibili ancora troppo facilmente, nonostante i recenti sforzi per contrastare il fenomeno, aggiunge l'ESA.

Italiani popolo di donne splendide... e di pirati

Ma se l'Italia è considerata una nazione di pirati, i nostri "colleghi" non se la passano meglio. La Spagna per esempio è considerata un'osservata speciale. L'ESA considera infatti lo stato spagnolo una priorità da analizzare con molta attenzione, a causa di "politiche negligenti che hanno promosso una cultura permissiva nei confronti della pirateria".

Altre Nazioni come il Brasile rimangono sotto controllo a causa delle barriere di mercato, che limitano l'acquisto legittimo da parte degli utenti a causa del prezzo, molto spesso troppo elevato per la maggior parte della popolazione.

In Italia invece "il Governo sembra che abbia riconosciuto la gravità del problema, e ha fatto partire una consultazione ufficiale per esaminare i potenziali rimedi ", dichiara l'ESA. Sempre che in mezzo agli avvenimenti politici di questi giorni si trovi il tempo di discutere di pirateria, ci verrebbe da aggiungere.