Il dibattito sull'intelligenza artificiale nell'industria videoludica si arricchisce di una nuova presa di posizione netta. Strauss Zelnick, amministratore delegato di Take-Two Interactive, ha espresso un giudizio molto chiaro sui limiti della tecnologia AI applicata alla creazione di contenuti di intrattenimento di alto livello. Secondo il dirigente, nessun algoritmo sarebbe in grado di dare vita a un prodotto complesso e originale come Grand Theft Auto 6, il cui lancio è previsto per il 26 maggio 2026 dopo il recente rinvio.
Durante il Technology Executive Council Summit organizzato da CNBC, Zelnick ha articolato una riflessione che va oltre le preoccupazioni tecniche. Al centro della sua analisi c'è la natura intrinsecamente derivativa dell'intelligenza artificiale, che si basa su enormi quantità di dati storici per generare nuovi contenuti. Questo approccio retrospettivo, orientato al passato, rappresenterebbe secondo lui un ostacolo insormontabile per qualsiasi forma autentica di creatività.
La questione dei diritti d'autore emerge come primo grande problema. Il capo di Take-Two sottolinea che eventuali contenuti generati attraverso AI non sarebbero tutelabili legalmente dal punto di vista della proprietà intellettuale. Per un'azienda che gestisce franchise dal valore di miliardi come GTA, questa rappresenta una limitazione cruciale che va oltre le semplici considerazioni etiche sul rispetto dei diritti altrui.
L'argomentazione di Zelnick diventa ancora più specifica quando parla dell'ipotetico utilizzo dell'AI per sviluppare anche solo il piano di marketing di un titolo della serie Grand Theft Auto. Anche immaginando uno scenario privo di vincoli legali o etici, il risultato sarebbe comunque insoddisfacente. "Non otterreste nulla di particolarmente valido, ma qualcosa di piuttosto derivativo", ha dichiarato senza mezzi termini.
Non è la prima volta che il dirigente si esprime sull'argomento, avendo precedentemente definito l'espressione "intelligenza artificiale" un ossimoro. La sua posizione appare tuttavia calibrata: pur riconoscendo l'utilità della tecnologia come strumento per migliorare l'efficienza operativa aziendale, Zelnick mantiene ferma la convinzione che servano "geni" per creare prodotti di successo, e che il genio rimanga prerogativa esclusiva degli esseri umani.
Il riferimento specifico a Rockstar Games, lo studio responsabile dello sviluppo della saga GTA, chiarisce ulteriormente il pensiero. Secondo Zelnick, ciò che il team creativo di Rockstar persegue sistematicamente è "qualcosa che si avvicini alla perfezione", un obiettivo raggiunto ripetutamente nel corso degli anni. Questo livello di eccellenza richiederebbe una capacità creativa che, per definizione, non può esistere in alcun modello basato sui dati.
L'analisi distingue tra ambiti dove l'AI eccelle e contesti dove risulta inadeguata. Per tutto ciò che riguarda calcoli basati su dati retrospettivi e situazioni prevedibili attraverso l'analisi statistica, la tecnologia si dimostra estremamente efficace. Ma quando si tratta delle attività core di Take-Two, che richiedono immaginazione e innovazione autentica, l'intelligenza artificiale risulterebbe "davvero, davvero inadeguata".
Questa visione si inserisce in un dibattito più ampio che attraversa l'intera industria creativa. Mentre molte aziende sperimentano con entusiasmo le potenzialità dell'AI generativa, emergono sempre più voci critiche che ne evidenziano i limiti fondamentali quando applicata alla produzione culturale di alto livello. La posizione di Zelnick rappresenta un contributo significativo proveniente da chi guida una delle società più influenti del settore videoludico mondiale.