I team di PlayStation non vogliono fare live service, stando a David Jaffe

I team di PlayStation, stando a David Jaffe, sarebbero infuriati sul cambio di strategia adottato dalla dirigenza, incentrata sulla produzione di giochi online.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Secondo il papà di God of War, David Jaffe, i team interni di PlayStation sarebbero infuriati per il cambio di strategia, orientata prevalentemente ai giochi Game as a Service e quindi incentrati sull'online.

Le informazioni diffuse dallo storico sviluppatore indicherebbero che Connie Booth, precedentemente l'Head of Production, non avrebbe abbandonato la sua posizione di sua spontanea volontà, ma sarebbe stata licenziata dalla compagnia. Questa notizia è certamente interessante considerando la lunga carriera di Booth, che ha dedicato più di trent'anni alla crescita di PlayStation ed è stata una figura chiave dietro i suoi successi.

Jaffe sostiene di aver ottenuto queste informazioni da fonti interne altamente affidabili all'interno di PlayStation, con cui ha stabilito contatti nel corso degli anni lavorando a stretto contatto con la compagnia.

Non solo Booth, ma anche altri dirigenti di PlayStation, tra cui l'ex presidente di Sony Interactive Entertainment (SIE), Shawn Layden, sarebbero stati "letteralmente scortati fuori dall'edificio," secondo quanto riportato da Jaffe.

La notizia più importante, tuttavia, riguarda la direzione che PlayStation sta prendendo in termini di "live service," una svolta decisa da Jim Ryan, presidente e CEO di Sony Interactive Entertainment. Questa decisione è stata apparentemente motivata da qualcuno all'interno di PlayStation che ha convinto Ryan che i giochi live service rappresentano il futuro dell'industria. Questa mossa ha scatenato una serie di reazioni negative all'interno di PlayStation poiché la maggior parte dei team di sviluppo è specializzata nella creazione di giochi single player altamente cinematografici, come dimostrato recentemente da Insomniac Games con Marvel's Spider-Man 2.

La decisione di abbracciare i live service ha causato scontento in molti studi, culminando con la cancellazione (o quasi) del gioco multiplayer basato sull'universo di "The Last of Us" di Naughty Dog. Tuttavia, sembra che la colpa di questa situazione non sia da attribuire a Connie Booth, ma piuttosto a una serie di decisioni all'interno dello studio di Neil Druckmann.

David Jaffe sta continuando a cercare ulteriori dettagli su questa storia e certamente anche altri giornalisti interverranno per dire la propria. Voi che cosa ne pensate di questa situazione?